La domanda circa la possibile esistenza di altre civiltà nell’Universo è molto antica: ne troviamo tracce già nella filosofia greca, per esempio in Democrito, ma molto probabilmente, anche se non abbiamo testimonianze scritte precedenti, esiste fin da quando esiste l’umanità. Oggi tuttavia la questione è diventata molto più pressante, perché per la prima volta nella storia non siamo più condannati a limitarci alle sole speculazioni teoriche, ma cominciamo ad avere i mezzi per cercare tracce fisiche di tali possibili civiltà (essenzialmente segnali radio, ma si cercano anche possibili segnali formati da impulsi laser). In questo articolo cerco di dedurre quali potrebbero essere le conseguenze di una tale scoperta a livello culturale a partire dall'unica cosa che conosciamo con certezza: le caratteristiche del metodo con cui viene effettuata la ricerca.
Alla ricerca di civiltà extraterrestri. Il programma SETI e le sue implicazioni culturali
Paolo Musso
2018-01-01
Abstract
La domanda circa la possibile esistenza di altre civiltà nell’Universo è molto antica: ne troviamo tracce già nella filosofia greca, per esempio in Democrito, ma molto probabilmente, anche se non abbiamo testimonianze scritte precedenti, esiste fin da quando esiste l’umanità. Oggi tuttavia la questione è diventata molto più pressante, perché per la prima volta nella storia non siamo più condannati a limitarci alle sole speculazioni teoriche, ma cominciamo ad avere i mezzi per cercare tracce fisiche di tali possibili civiltà (essenzialmente segnali radio, ma si cercano anche possibili segnali formati da impulsi laser). In questo articolo cerco di dedurre quali potrebbero essere le conseguenze di una tale scoperta a livello culturale a partire dall'unica cosa che conosciamo con certezza: le caratteristiche del metodo con cui viene effettuata la ricerca.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.