All’interno del quadro normativo in materia di riorganizzazione del sistema universitario, di cui alla l. 30 dicembre 2010, n. 240, questo lavoro affronta alcune problematiche sull’articolazione interna delle Università,direttamente riferibili al suo art. 2, c. 2, concentrandosi, più precisamente,sugli orientamenti gestionali in grado di informare le scelte di riorganizzazione che gli Atenei italiani sono chiamati a prendere, al fine di beneficiare di vantaggi organizzativi, economici e competitivi, che l’applicazione del nuovo testo di legge potrebbe, o meglio dovrebbe, comportare. Dopo un’analisi comparata delle attuali soluzioni di dipartimentalizzazione adottate da Atenei europei e italiani, viene condotta una simulazione su un caso di studio, finalizzata a quantificare i vantaggi potenzialmente derivanti dall’applicazione dei criteri organizzativi contemplati dalla nuova disciplina. La l. n. 240/2010, infatti, s’inserisce nel più vasto progetto di revisione dell’assetto delle pubbliche amministrazioni che mira a conseguire obiettivi di semplificazione, di miglioramento delle condizioni di efficienza operativa e di efficacia competitiva delle aziende statali.
La riorganizzazione interna degli atenei statali
ARCARI, ANNA MARIA
2011-01-01
Abstract
All’interno del quadro normativo in materia di riorganizzazione del sistema universitario, di cui alla l. 30 dicembre 2010, n. 240, questo lavoro affronta alcune problematiche sull’articolazione interna delle Università,direttamente riferibili al suo art. 2, c. 2, concentrandosi, più precisamente,sugli orientamenti gestionali in grado di informare le scelte di riorganizzazione che gli Atenei italiani sono chiamati a prendere, al fine di beneficiare di vantaggi organizzativi, economici e competitivi, che l’applicazione del nuovo testo di legge potrebbe, o meglio dovrebbe, comportare. Dopo un’analisi comparata delle attuali soluzioni di dipartimentalizzazione adottate da Atenei europei e italiani, viene condotta una simulazione su un caso di studio, finalizzata a quantificare i vantaggi potenzialmente derivanti dall’applicazione dei criteri organizzativi contemplati dalla nuova disciplina. La l. n. 240/2010, infatti, s’inserisce nel più vasto progetto di revisione dell’assetto delle pubbliche amministrazioni che mira a conseguire obiettivi di semplificazione, di miglioramento delle condizioni di efficienza operativa e di efficacia competitiva delle aziende statali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.