Sulla base degli interessanti ma ancora confusi risultati presenti in letteratura riguardo la relazione tra il sistema cannabico e la schizofrenia, scopo del presente studio è quello di investigare il ruolo del recettore cannabico centrale CB1 e della trasduzione del segnale ad esso associata in differenti modelli sperimentali di schizofrenia. In particolare si utilizzeranno il modello di "isolamento sociale" post-svezzamento nel ratto, modello che analizza le conseguenze a lungo termine dello stress sullo sviluppo cerebrale e sulle risposte comportamentali nel ratto adulto, ed un modello farmacologico basato su iniezioni acute e/o ripetute di un antagonista non competitivo del recettore NMDA, quale la fenciclidina (PCP). Infine dettagliati studi strutturali e ultrastrutturali hanno rilevato che i cervelli provenienti da pazienti schizofrenici mostrano anomalie nello sviluppo neuronale che potrebbero almeno in parte essere spiegate da alterazioni dei fattori neurotrofici sia a livello proteico che genico. Pertanto, poiché l'attivazione del recettore CB1 potrebbe modulare la sintesi delle neurotrofine attraverso la cascata dell'AMP ciclico e/o quella di ERK, sarà interessante verificare se nel sistema nervoso centrale di ratti isolati compaiano alterazioni nella famiglia NGF (come NGF e BDNF) che potrebbero essere correlate con comportamenti di tipo schizofrenico. Allo stesso modo, l'autosomministrazione di cannabinoidi potrebbe produrre cambiamenti in questi fattori che potrebbero rendere i ratti più vulnerabili alla schizofrenia.
Stdio della funzionalità e della trasduzione del segnale del recettore cannabico CB1 in diversi modelli sperimentali di schizofrenia
PAROLARO, DANIELA
2005-01-01
Abstract
Sulla base degli interessanti ma ancora confusi risultati presenti in letteratura riguardo la relazione tra il sistema cannabico e la schizofrenia, scopo del presente studio è quello di investigare il ruolo del recettore cannabico centrale CB1 e della trasduzione del segnale ad esso associata in differenti modelli sperimentali di schizofrenia. In particolare si utilizzeranno il modello di "isolamento sociale" post-svezzamento nel ratto, modello che analizza le conseguenze a lungo termine dello stress sullo sviluppo cerebrale e sulle risposte comportamentali nel ratto adulto, ed un modello farmacologico basato su iniezioni acute e/o ripetute di un antagonista non competitivo del recettore NMDA, quale la fenciclidina (PCP). Infine dettagliati studi strutturali e ultrastrutturali hanno rilevato che i cervelli provenienti da pazienti schizofrenici mostrano anomalie nello sviluppo neuronale che potrebbero almeno in parte essere spiegate da alterazioni dei fattori neurotrofici sia a livello proteico che genico. Pertanto, poiché l'attivazione del recettore CB1 potrebbe modulare la sintesi delle neurotrofine attraverso la cascata dell'AMP ciclico e/o quella di ERK, sarà interessante verificare se nel sistema nervoso centrale di ratti isolati compaiano alterazioni nella famiglia NGF (come NGF e BDNF) che potrebbero essere correlate con comportamenti di tipo schizofrenico. Allo stesso modo, l'autosomministrazione di cannabinoidi potrebbe produrre cambiamenti in questi fattori che potrebbero rendere i ratti più vulnerabili alla schizofrenia.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.