È una nebbiosa serata invernale, siete con un gruppo di amici e volete rilassarvi dopo una dura giornata di lavoro. Che fare? Andare al più vicino centro commerciale con annesso multisala, comprare popcorn, patatine con Ketchup ed entrare al cinema a vedere l’ultimo successo di botteghino? Si potrebbe fare. L’unico problema è che non esiste un cinema nel vostro paese e neppure in provincia. Ma neanche nella vostra regione, e a dirla tutta, in nessun posto sulla terra. E a voler essere pignoli, nel vostro continente non esistono popcorn, patate né tanto meno il pomodoro. No, non siete in un futuro apocalittico post-terza guerra mondiale. Voi e i vostri amici siete seduti in una taverna fumosa, riscaldata dal camino e poco illuminata, con un boccale sul tavolaccio di legno e l’odore di un agnello arrostito che sfrigola sul grande spiedo in fondo alla sala. È il 1478, forse a Venezia, forse a Perugia, o magari a Milano. Come passare la serata allora, se non potete accendere la televisione, i romanzi gialli non sono ancora stati inventati, non potete andare ad un concerto, o in discoteca? Potete giocare! Il capobrigata, un frate che sta per diventare amico nientemeno che di messer Leonardo da Vinci, ha una serie inesauribile di giochi, trucchi, enigmi e passatempi da proporre come “schifanoia”, per “schivar la noia”. E vi divertirete tanto che presto anche nelle corti vorranno il vostro vademecum. Presto quindi! Fra’ Luca sa bene che, attraverso i giochi, le meraviglie della matematica fanno breccia anche nelle “menti incolte”. E utilizzerà le sue arti aritmetiche per indovinare in quale dito e in quale falange nascondete un anello, quanti carlini, ducati, e sestini avete nella bisaccia, e quanti punti avete fatto lanciando i dadi. In una taverna possono forse mancare le carte da gioco? Ecco Pacioli stupire gli amici con giochi di prestigio, alcuni dei quali sono ancora nel repertorio di maghi e prestidigitatori moderni. Persino quando l’oste porterà il vino, il nostro inesauribile frate approfitterà per porre un quesito alla compagnia, utilizzando dei recipienti. Risolvendo l’enigma i boccali si potranno riempire di vino, e la serata di risate. Buon divertimento.

I giochi matematici di fra' Luca Pacioli: trucchi, enigmi e passatempi di fine Quattrocento

BRESSANINI, DARIO;
2011-01-01

Abstract

È una nebbiosa serata invernale, siete con un gruppo di amici e volete rilassarvi dopo una dura giornata di lavoro. Che fare? Andare al più vicino centro commerciale con annesso multisala, comprare popcorn, patatine con Ketchup ed entrare al cinema a vedere l’ultimo successo di botteghino? Si potrebbe fare. L’unico problema è che non esiste un cinema nel vostro paese e neppure in provincia. Ma neanche nella vostra regione, e a dirla tutta, in nessun posto sulla terra. E a voler essere pignoli, nel vostro continente non esistono popcorn, patate né tanto meno il pomodoro. No, non siete in un futuro apocalittico post-terza guerra mondiale. Voi e i vostri amici siete seduti in una taverna fumosa, riscaldata dal camino e poco illuminata, con un boccale sul tavolaccio di legno e l’odore di un agnello arrostito che sfrigola sul grande spiedo in fondo alla sala. È il 1478, forse a Venezia, forse a Perugia, o magari a Milano. Come passare la serata allora, se non potete accendere la televisione, i romanzi gialli non sono ancora stati inventati, non potete andare ad un concerto, o in discoteca? Potete giocare! Il capobrigata, un frate che sta per diventare amico nientemeno che di messer Leonardo da Vinci, ha una serie inesauribile di giochi, trucchi, enigmi e passatempi da proporre come “schifanoia”, per “schivar la noia”. E vi divertirete tanto che presto anche nelle corti vorranno il vostro vademecum. Presto quindi! Fra’ Luca sa bene che, attraverso i giochi, le meraviglie della matematica fanno breccia anche nelle “menti incolte”. E utilizzerà le sue arti aritmetiche per indovinare in quale dito e in quale falange nascondete un anello, quanti carlini, ducati, e sestini avete nella bisaccia, e quanti punti avete fatto lanciando i dadi. In una taverna possono forse mancare le carte da gioco? Ecco Pacioli stupire gli amici con giochi di prestigio, alcuni dei quali sono ancora nel repertorio di maghi e prestidigitatori moderni. Persino quando l’oste porterà il vino, il nostro inesauribile frate approfitterà per porre un quesito alla compagnia, utilizzando dei recipienti. Risolvendo l’enigma i boccali si potranno riempire di vino, e la serata di risate. Buon divertimento.
2011
9788822068231
Bressanini, Dario; S., Toniato
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11383/1736394
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