Quanto sarebbe "altra" da noi una ipotetica civiltà extraterrestre? Almeno per quelle che è lecito pensare di contattare nel futuro prevedibile, poiché ciò accadrebbe necessariamente solo via radio (essendo i voli interstellari attualmente pura fantascienza), nonostante le inevitabili differenze dovremmo tuttavia avere in comune molto più di quel che generalmente si crede, giacché anche loro dovrebbero essere in possesso delle nozioni tecniche e scientifiche necessarie per costruire un radiotelescopio, nel quale è per così dire "incarnata" gran parte della nostra fisica. Inoltre le stesse caratteristiche necessarie per poter sviluppare una scienza dovrebbero permettere anche di sviluppare una capacità morale, filosofica e religiosa. Un dialogo sarebbe certo difficile, ma più per ragioni tecniche e linguistiche che non per un insuperabile diversità culturale.
L’altro più “altro” di tutti: la questione delle civiltà extraterrestri
MUSSO, PAOLO
2009-01-01
Abstract
Quanto sarebbe "altra" da noi una ipotetica civiltà extraterrestre? Almeno per quelle che è lecito pensare di contattare nel futuro prevedibile, poiché ciò accadrebbe necessariamente solo via radio (essendo i voli interstellari attualmente pura fantascienza), nonostante le inevitabili differenze dovremmo tuttavia avere in comune molto più di quel che generalmente si crede, giacché anche loro dovrebbero essere in possesso delle nozioni tecniche e scientifiche necessarie per costruire un radiotelescopio, nel quale è per così dire "incarnata" gran parte della nostra fisica. Inoltre le stesse caratteristiche necessarie per poter sviluppare una scienza dovrebbero permettere anche di sviluppare una capacità morale, filosofica e religiosa. Un dialogo sarebbe certo difficile, ma più per ragioni tecniche e linguistiche che non per un insuperabile diversità culturale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.