Lo studio delle connessioni esistenti tra il fenomeno migratorio e la criminalità rappresenta uno degli argomenti classici della criminologia e, addentrarsi in esso, significa percorrere impervie ed attuali questioni riguardanti la sicurezza sociale internazionale. Il progetto di ricerca si propone di affrontare un ambito - quale quello delle condotte illecite commesse da persone immigrate spesso clandestinamente in Italia - che tocca aspetti delicati e complessi che caratterizzano oggigiorno le moderne società multiculturali. I recenti flussi migratori, infatti, pongono all’attenzione di tutti (in particolar modo di istituzioni, di operatori del diritto e dei servizi) ampie questioni, quali l’esistenza di conflitti tra la cultura d’origine del migrante e quella della società ospitante, la difficoltà del mantenimento della coesione sociale, il manifestarsi di ‘reati culturalmente motivati’, ovvero di condotte che appaiono lecite o addirittura imposte dalla cultura di provenienza dell’immigrato, ma che costituiscono di fatto illeciti penali nel nostro Paese. Numerosi sono stati i provvedimenti legislativi recentemente emanati in tema di immigrazione clandestina e di criminalità commessa dagli immigrati, dalla legge 24 luglio 2008, n. 125, fino all’ultimo atto del “Pacchetto sicurezza”, ovvero la legge 15 luglio 2009, n. 94. Essi hanno apportato determinanti modifiche al sistema penale - incidendo sulla parte generale, su quella speciale e sulla legislazione complementare - che si riflettono sia nella fase della cognizione che in quella dell’esecuzione, soprattutto in tema di valutazione della pericolosità sociale dello straniero, anche a causa della possibile presenza nel soggetto di disturbi dell’adattamento o di natura psicopatologica. Proprio in considerazione dell’aspetto della diversità e/o dello scontro culturale a cui il fenomeno dell’immigrazione dà luogo e delle molteplici modifiche legislative introdotte, a volte di non immediata linearità, il presente Progetto di Ricerca si prefigge lo scopo di consentire una più incisiva conoscenza del tema in oggetto e delle problematiche concrete che esso pone agli operatori del diritto ed ai professionisti dei servizi psico-sociali e sanitari ai fini di una più compiuta valutazione della persona e del trattamento penale da applicare nei suoi confronti. In particolare verranno trattati gli aspetti più attuali e controversi della materia, quali ad esempio: le riforme legislative e le pronunce giurisprudenziali in tema di immigrazione clandestina e criminalità, la definizione di pericolosità sociale, gli effetti sulla disciplina sanzionatoria e sulla recidiva, i ‘reati culturalmente motivati’, la valutazione della capacità e della pericolosità sociale degli stranieri, nonché l’applicazione e la revoca delle misure di difesa sociale.

il migrante autore di reato: problematiche valutative psichiatrico forensi.

BIRKHOFF, JUTTA MARIA
2010-01-01

Abstract

Lo studio delle connessioni esistenti tra il fenomeno migratorio e la criminalità rappresenta uno degli argomenti classici della criminologia e, addentrarsi in esso, significa percorrere impervie ed attuali questioni riguardanti la sicurezza sociale internazionale. Il progetto di ricerca si propone di affrontare un ambito - quale quello delle condotte illecite commesse da persone immigrate spesso clandestinamente in Italia - che tocca aspetti delicati e complessi che caratterizzano oggigiorno le moderne società multiculturali. I recenti flussi migratori, infatti, pongono all’attenzione di tutti (in particolar modo di istituzioni, di operatori del diritto e dei servizi) ampie questioni, quali l’esistenza di conflitti tra la cultura d’origine del migrante e quella della società ospitante, la difficoltà del mantenimento della coesione sociale, il manifestarsi di ‘reati culturalmente motivati’, ovvero di condotte che appaiono lecite o addirittura imposte dalla cultura di provenienza dell’immigrato, ma che costituiscono di fatto illeciti penali nel nostro Paese. Numerosi sono stati i provvedimenti legislativi recentemente emanati in tema di immigrazione clandestina e di criminalità commessa dagli immigrati, dalla legge 24 luglio 2008, n. 125, fino all’ultimo atto del “Pacchetto sicurezza”, ovvero la legge 15 luglio 2009, n. 94. Essi hanno apportato determinanti modifiche al sistema penale - incidendo sulla parte generale, su quella speciale e sulla legislazione complementare - che si riflettono sia nella fase della cognizione che in quella dell’esecuzione, soprattutto in tema di valutazione della pericolosità sociale dello straniero, anche a causa della possibile presenza nel soggetto di disturbi dell’adattamento o di natura psicopatologica. Proprio in considerazione dell’aspetto della diversità e/o dello scontro culturale a cui il fenomeno dell’immigrazione dà luogo e delle molteplici modifiche legislative introdotte, a volte di non immediata linearità, il presente Progetto di Ricerca si prefigge lo scopo di consentire una più incisiva conoscenza del tema in oggetto e delle problematiche concrete che esso pone agli operatori del diritto ed ai professionisti dei servizi psico-sociali e sanitari ai fini di una più compiuta valutazione della persona e del trattamento penale da applicare nei suoi confronti. In particolare verranno trattati gli aspetti più attuali e controversi della materia, quali ad esempio: le riforme legislative e le pronunce giurisprudenziali in tema di immigrazione clandestina e criminalità, la definizione di pericolosità sociale, gli effetti sulla disciplina sanzionatoria e sulla recidiva, i ‘reati culturalmente motivati’, la valutazione della capacità e della pericolosità sociale degli stranieri, nonché l’applicazione e la revoca delle misure di difesa sociale.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11383/1761089
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