Il rapporto cittadini/non cittadini e la relativa problematica si collocano oggi nel cuore di fenomeni sociali imponenti e a carattere globale, che condizionano sempre più la vita concreta delle comunità. Il tema dello statuto giuridico dell’immigrato costituisce un osservatorio imprescindibile per comprendere gli sviluppi in atto a livello sociale, politico e giuridico, non solo in Europa, ma in tutti i Paesi occidentali e lo è sempre di più anche per il nostro Paese divenuto in poco tempo, da terra di emigranti, terra di immigrazione, in misura non dissimile dagli altri vicini paesi europei. La ricerca intende approfondire la questione della condizione giuridico-sociale dei non cittadini ossia degli stranieri extra-comunitari ed apolidi, esaminando le soluzioni sinora date al tema sul piano normativo e amministrativo e le relative criticità, al fine di individuare nuove proposte di intervento, utilizzando in chiave comparata anche le best practices perseguite in alcuni ordinamenti europei. Dopo la riforma del Titolo V della Costituzione, le Regioni e le amministrazioni locali sono state dotate di nuove competenze in materia di integrazione degli immigrati, in un quadro normativo in forte evoluzione a livello europeo e nazionale, e ulteriori competenze potrebbero acquisire, in un quadro di regionalismo differenziato, alla luce dell’art. 116 della Costituzione sulla «gestione dei flussi» migratori. La ricerca intende indagare il fenomeno dell’immigrazione e della condizione giuridico-sociale degli stranieri, sotto il profilo normativo e amministrativo, in un quadro di sviluppo sostenibile come da tempo l’Unione europea indica (si vedano al riguardo le Conclusioni del Consiglio europeo del 15-16 giugno 2006, e, in particolare, la strategia dell’UE per lo sviluppo sostenibile di cui al doc. 10117/06), uno sviluppo sostenibile che “si fonda sulla democrazia, l'uguaglianza di genere, la solidarietà, lo stato di diritto e il rispetto dei diritti fondamentali”. La ricerca è condotta secondo l’imprescindibile quadro di multilevel government che il tema dell’immigrazione impone considerando il quadro giuridico derivante dall’ordinamento internazionale, dall’Unione europea e dal livello normativo statale, per poi focalizzarsi sui provvedimenti delle autonomie territoriali.

Progetto “Immigrazione e diritti di cittadinanza – Per uno sviluppo sostenibile dell’immigrazione” (progetto IMMI) Progetto Dote (co-finanziamento della Regione Lombardia):

TIBERI, GIULIA FRANCESCA MARINA
2012-01-01

Abstract

Il rapporto cittadini/non cittadini e la relativa problematica si collocano oggi nel cuore di fenomeni sociali imponenti e a carattere globale, che condizionano sempre più la vita concreta delle comunità. Il tema dello statuto giuridico dell’immigrato costituisce un osservatorio imprescindibile per comprendere gli sviluppi in atto a livello sociale, politico e giuridico, non solo in Europa, ma in tutti i Paesi occidentali e lo è sempre di più anche per il nostro Paese divenuto in poco tempo, da terra di emigranti, terra di immigrazione, in misura non dissimile dagli altri vicini paesi europei. La ricerca intende approfondire la questione della condizione giuridico-sociale dei non cittadini ossia degli stranieri extra-comunitari ed apolidi, esaminando le soluzioni sinora date al tema sul piano normativo e amministrativo e le relative criticità, al fine di individuare nuove proposte di intervento, utilizzando in chiave comparata anche le best practices perseguite in alcuni ordinamenti europei. Dopo la riforma del Titolo V della Costituzione, le Regioni e le amministrazioni locali sono state dotate di nuove competenze in materia di integrazione degli immigrati, in un quadro normativo in forte evoluzione a livello europeo e nazionale, e ulteriori competenze potrebbero acquisire, in un quadro di regionalismo differenziato, alla luce dell’art. 116 della Costituzione sulla «gestione dei flussi» migratori. La ricerca intende indagare il fenomeno dell’immigrazione e della condizione giuridico-sociale degli stranieri, sotto il profilo normativo e amministrativo, in un quadro di sviluppo sostenibile come da tempo l’Unione europea indica (si vedano al riguardo le Conclusioni del Consiglio europeo del 15-16 giugno 2006, e, in particolare, la strategia dell’UE per lo sviluppo sostenibile di cui al doc. 10117/06), uno sviluppo sostenibile che “si fonda sulla democrazia, l'uguaglianza di genere, la solidarietà, lo stato di diritto e il rispetto dei diritti fondamentali”. La ricerca è condotta secondo l’imprescindibile quadro di multilevel government che il tema dell’immigrazione impone considerando il quadro giuridico derivante dall’ordinamento internazionale, dall’Unione europea e dal livello normativo statale, per poi focalizzarsi sui provvedimenti delle autonomie territoriali.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11383/1793770
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