A partire dalla scienza del caos e della complessità si dimostra come non può esistere un'unica scienza onnicomprensiva alla quale si possano ridurre tutte le altre: al contrario, ogni scienza deve ricavare i propri concetti fondamentali e i propri modelli a partire dalla realtà ed è pertanto nel proprio ordine autonoma e fondamentale come qualsiasi altra. Si propone inoltre una definizione di complesssità "a due dimensioni" degli enti naturali e delle scienze stesse che supera i limiti della tradizionali definizioni formali fin qui proposte e si dimostra in sostanziale armonia sia con la classica teoria dei "tre gradi di astrazione" che con le convinzioni del senso comune.
Senso comune e complessità
MUSSO, PAOLO
2004-01-01
Abstract
A partire dalla scienza del caos e della complessità si dimostra come non può esistere un'unica scienza onnicomprensiva alla quale si possano ridurre tutte le altre: al contrario, ogni scienza deve ricavare i propri concetti fondamentali e i propri modelli a partire dalla realtà ed è pertanto nel proprio ordine autonoma e fondamentale come qualsiasi altra. Si propone inoltre una definizione di complesssità "a due dimensioni" degli enti naturali e delle scienze stesse che supera i limiti della tradizionali definizioni formali fin qui proposte e si dimostra in sostanziale armonia sia con la classica teoria dei "tre gradi di astrazione" che con le convinzioni del senso comune.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.