I concetti di benessere, sostenibilità, reddito e crescita economica non sono equivalenti: le sovrapposizioni sono soltanto parziali. Pertanto, orientare le politiche volte al miglioramento del benessere sociale sulla base dell’informazione derivante dal solo Prodotto Interno Lordo è, se non fuorviante, riduttivo. Con la consapevolezza di ciò, da anni è in corso un dibattito scientifico volto a superare la parzialità e le limitazioni nella misurazione del benessere. Questo lavoro, con rigore scientifico e un approccio fruibile, fa il punto su una questione di sicuro interesse per ciascuno: di fatto è innegabile la necessità di disporre di indicatori adeguati a cogliere la multidimensionalità del benessere – e su cui basare le politiche; tuttavia, le strade possibili per realizzare questo obiettivo sono diverse, complesse, e a loro volta non scevre da criticità. Sfruttando un indicatore capace di cogliere l’impatto dell’attività umana sull’ambiente e la società, le disuguaglianze sociali, l’importanza del tempo libero e il livello qualitativo dei beni, gli autori forniscono una misura possibile del benessere in Italia, confrontando le regioni del Paese. I risultati mostrano che le scelte politiche, sociali ed economiche possono orientarsi verso l’effettivo benessere della collettività soltanto tenendo conto delle risorse ambientali (fragili e scarse), delle capacità umane e del tempo disponibile (limitati) e della qualità della vita (spesso trascurata).

Effetti collaterali della crescita economica. Una valutazione dello sviluppo sostenibile nelle Regioni Italiane

GIGLIARANO, CHIARA
2015-01-01

Abstract

I concetti di benessere, sostenibilità, reddito e crescita economica non sono equivalenti: le sovrapposizioni sono soltanto parziali. Pertanto, orientare le politiche volte al miglioramento del benessere sociale sulla base dell’informazione derivante dal solo Prodotto Interno Lordo è, se non fuorviante, riduttivo. Con la consapevolezza di ciò, da anni è in corso un dibattito scientifico volto a superare la parzialità e le limitazioni nella misurazione del benessere. Questo lavoro, con rigore scientifico e un approccio fruibile, fa il punto su una questione di sicuro interesse per ciascuno: di fatto è innegabile la necessità di disporre di indicatori adeguati a cogliere la multidimensionalità del benessere – e su cui basare le politiche; tuttavia, le strade possibili per realizzare questo obiettivo sono diverse, complesse, e a loro volta non scevre da criticità. Sfruttando un indicatore capace di cogliere l’impatto dell’attività umana sull’ambiente e la società, le disuguaglianze sociali, l’importanza del tempo libero e il livello qualitativo dei beni, gli autori forniscono una misura possibile del benessere in Italia, confrontando le regioni del Paese. I risultati mostrano che le scelte politiche, sociali ed economiche possono orientarsi verso l’effettivo benessere della collettività soltanto tenendo conto delle risorse ambientali (fragili e scarse), delle capacità umane e del tempo disponibile (limitati) e della qualità della vita (spesso trascurata).
2015
978-88-9210088-6
Balducci, Francesco; Chelli, Francesco; Ciommi, Mariateresa; Gallegati, Mauro; Gigliarano, Chiara
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