Ottavio Mazzonis di Pralafera (1921-2010), artista poliedrico di origini torinesi, ha attraversato il Novecento lavorando in piena coerenza alla ricerca del bello nell’arte quale pittore e scultore figurativo, dedicandosi al ritratto, al paesaggio, alla natura morta e al nudo, genere che gli diede particolare notorietà. Attraverso gli studi su materiali inediti effettuati per la realizzazione del volume emergono nuovi aspetti della ricca personalità e degli interessi di un artista che ha costantemente voluto leggere e interpretare i caratteri espressivi del passato in assoluta libertà, svelando al pubblico per la prima volta un patrimonio del tutto sconosciuto, ossia quello della raccolta d’arte posseduta dal Maestro. Nuovo è l’approccio al tema poiché le opere autografe dell’artista, selezionate lungo la produzione dell’intera carriera, e in parte inedite, si combinano in uno stimolante confronto con una serie di dipinti e sculture dal Seicento al primo Novecento che rispecchiano sia i nuclei collezionistici di provenienza famigliare che le opere acquistate personalmente dal Maestro. Molteplici sono le connessioni tra il pittore e l'arte antica: sia come fonte di ispirazione e oggetto di rappresentazione nella stessa produzione scultorea e pittorica, sia come caso significativo, e per certi versi pionieristico, per una nascente storia del collezionismo d’artista a Torino, e più in generale in Italia nel Novecento.
Mazzonis e gli altri. Le opere del Maestro e i tesori della sua collezione
Laura Facchin
2015-01-01
Abstract
Ottavio Mazzonis di Pralafera (1921-2010), artista poliedrico di origini torinesi, ha attraversato il Novecento lavorando in piena coerenza alla ricerca del bello nell’arte quale pittore e scultore figurativo, dedicandosi al ritratto, al paesaggio, alla natura morta e al nudo, genere che gli diede particolare notorietà. Attraverso gli studi su materiali inediti effettuati per la realizzazione del volume emergono nuovi aspetti della ricca personalità e degli interessi di un artista che ha costantemente voluto leggere e interpretare i caratteri espressivi del passato in assoluta libertà, svelando al pubblico per la prima volta un patrimonio del tutto sconosciuto, ossia quello della raccolta d’arte posseduta dal Maestro. Nuovo è l’approccio al tema poiché le opere autografe dell’artista, selezionate lungo la produzione dell’intera carriera, e in parte inedite, si combinano in uno stimolante confronto con una serie di dipinti e sculture dal Seicento al primo Novecento che rispecchiano sia i nuclei collezionistici di provenienza famigliare che le opere acquistate personalmente dal Maestro. Molteplici sono le connessioni tra il pittore e l'arte antica: sia come fonte di ispirazione e oggetto di rappresentazione nella stessa produzione scultorea e pittorica, sia come caso significativo, e per certi versi pionieristico, per una nascente storia del collezionismo d’artista a Torino, e più in generale in Italia nel Novecento.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.