Nel 1796-1797 la contessa Faustina Grosso Mazzetti (1750-1827) commissionava all’architetto di origini viennesi, ma milanese d’adozione, Leopold Pollack (1751-1806) un progetto di giardino paesaggistico all’inglese. L’intervento sugli spazi verdi intorno al palazzo, progettato a metà Settecento da Bernarndo Antonio Vittone, fu l’ultima di una serie di trasformazioni volute dalla nobildonna che aveva completamente trasformato la villa di campagna a Riva presso Chieri in una dimora d’avanguardia secondo i modelli del neoclassicismo internazionale. Venduta la proprietà a metà Ottocento al Comune di Riva presso Chieri e frazionato tra vari proprietari il parco antistante, si aprì una nuova fase di storia di questi spazi che dura ancora oggi. Nel 2015 ha avuto inizio un progetto affidato agli studenti dell’Accademia Albertina di Torino per elaborare una serie di proposte di intervento artistico finalizzato al recupero dell’area adiacente a Palazzo Grosso, occupata da impianti industriali. Ultimo atto è l’esposizione di una selezione di questi elaborati che hanno avuto come primo obiettivo quello di condividere i valori della bellezza e del recupero del territorio, pubblicati nel catalogo insieme a un contributo sulla storia del giardino di Palazzo Grosso.

Un giardino per la contessa Faustina 1796-2018

Laura Facchin
2018-01-01

Abstract

Nel 1796-1797 la contessa Faustina Grosso Mazzetti (1750-1827) commissionava all’architetto di origini viennesi, ma milanese d’adozione, Leopold Pollack (1751-1806) un progetto di giardino paesaggistico all’inglese. L’intervento sugli spazi verdi intorno al palazzo, progettato a metà Settecento da Bernarndo Antonio Vittone, fu l’ultima di una serie di trasformazioni volute dalla nobildonna che aveva completamente trasformato la villa di campagna a Riva presso Chieri in una dimora d’avanguardia secondo i modelli del neoclassicismo internazionale. Venduta la proprietà a metà Ottocento al Comune di Riva presso Chieri e frazionato tra vari proprietari il parco antistante, si aprì una nuova fase di storia di questi spazi che dura ancora oggi. Nel 2015 ha avuto inizio un progetto affidato agli studenti dell’Accademia Albertina di Torino per elaborare una serie di proposte di intervento artistico finalizzato al recupero dell’area adiacente a Palazzo Grosso, occupata da impianti industriali. Ultimo atto è l’esposizione di una selezione di questi elaborati che hanno avuto come primo obiettivo quello di condividere i valori della bellezza e del recupero del territorio, pubblicati nel catalogo insieme a un contributo sulla storia del giardino di Palazzo Grosso.
2018
Albertina Press
978-88-94843-15-6
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