L’invenzione risolve il problema di identificare i soggetti infettati da SARS-CoV-2 che non manifestano i sintomi di COVID-19. Detti soggetti sono stimati essere in numero 7-10 volte superiori rispetto ai soggetti con la patologia conclamata e quindi possono propagare l’infezione. Misure di contenimento sociale sono efficaci, ma non possono essere mantenute a lungo per evidenti ricadute economiche. L’invenzione fornisce un metodo di diagnosi in vitro dell’infezione da parte di SARSCoV- 2 che non richiede l’intervento di personale sanitario, fornisce una risposta rapida, in un massimo di 20 minuti, e non richiede l’uso di strumentazioni di laboratorio. Può quindi fornire uno strumento di screening della popolazione generale. Il metodo è basato su un dispositivo immunocromatografico. Il saggio proposto si differenzia da quelli già esistenti per due aspetti: 1. Non richiede un campione di sangue, ma di saliva. Quindi può essere somministrato da forze dell’ordine, croce rossa, volontari della pubblica assistenza, ecc. 2. Non determina la risposta anticorpale IgG/IgM ma direttamente l’agente patogeno. L’applicazione preferita è lo screening su larga scala della popolazione in modo da isolare unicamente i soggetti sani contagiati, permettendo quindi una ripresa del tessuto produttivo.
Saggio rapido per la diagnosi in vitro di infezione da SARS-CoV-2 in un fluido biologico
fasano mauro;alberio tiziana;azzi lorenzo;andreina baj;marta lualdi
2020-01-01
Abstract
L’invenzione risolve il problema di identificare i soggetti infettati da SARS-CoV-2 che non manifestano i sintomi di COVID-19. Detti soggetti sono stimati essere in numero 7-10 volte superiori rispetto ai soggetti con la patologia conclamata e quindi possono propagare l’infezione. Misure di contenimento sociale sono efficaci, ma non possono essere mantenute a lungo per evidenti ricadute economiche. L’invenzione fornisce un metodo di diagnosi in vitro dell’infezione da parte di SARSCoV- 2 che non richiede l’intervento di personale sanitario, fornisce una risposta rapida, in un massimo di 20 minuti, e non richiede l’uso di strumentazioni di laboratorio. Può quindi fornire uno strumento di screening della popolazione generale. Il metodo è basato su un dispositivo immunocromatografico. Il saggio proposto si differenzia da quelli già esistenti per due aspetti: 1. Non richiede un campione di sangue, ma di saliva. Quindi può essere somministrato da forze dell’ordine, croce rossa, volontari della pubblica assistenza, ecc. 2. Non determina la risposta anticorpale IgG/IgM ma direttamente l’agente patogeno. L’applicazione preferita è lo screening su larga scala della popolazione in modo da isolare unicamente i soggetti sani contagiati, permettendo quindi una ripresa del tessuto produttivo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.