Lo studio fa parte di un progetto più ampio il cui scopo è quello di analizzare, nella prospettiva del diritto comparato, i principi di eguaglianza e di non discriminazione. In particolare, viene esaminato come tali principi si siano affermati nell’ordinamento giuridico dell’Unione europea. Ci si sofferma poi sul riconoscimento di tali principi, sia nelle fonti di diritto primario (i trattati istitutivi) sia in quelle di diritto secondario (regolamenti e direttive), nonché attraverso la lettura e l’interpretazione evolutiva che di essi ha dato la giurisprudenza della Corte di Giustizia. Viene inoltre evidenziato come da un approccio sociale e prevalentemente giuslavoristico, tali principi abbiano assunto nel tempo un ruolo e una portata sempre più ampia, finendo per estendersi, quale parametro di legittimità, all’attività svolta dall’Unione in tutti i settori di competenza dell’Unione ed assurgere a diritti fondamentali, che trovano oggi esplicito accoglimento e consacrazione nel testo della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea. Da ultimo si cerca di mettere in luce quali sono i limiti e le eccezioni alla tutela di tali diritti, evidenziando gli ulteriori diritti ritenuti altrettanto meritevoli di tutela suscettibili di entrare in gioco richiedendo di essere adeguatamente (contro)bilanciati, come pure viene evidenziato il rischio di eventuali distorsioni applicative idonee a generare forme di discriminazione “a rovescio"
I principi di uguaglianza e non discriminazione, una prospettiva di diritto comparato. Unione europea
Vincenzo Salvatore
2021-01-01
Abstract
Lo studio fa parte di un progetto più ampio il cui scopo è quello di analizzare, nella prospettiva del diritto comparato, i principi di eguaglianza e di non discriminazione. In particolare, viene esaminato come tali principi si siano affermati nell’ordinamento giuridico dell’Unione europea. Ci si sofferma poi sul riconoscimento di tali principi, sia nelle fonti di diritto primario (i trattati istitutivi) sia in quelle di diritto secondario (regolamenti e direttive), nonché attraverso la lettura e l’interpretazione evolutiva che di essi ha dato la giurisprudenza della Corte di Giustizia. Viene inoltre evidenziato come da un approccio sociale e prevalentemente giuslavoristico, tali principi abbiano assunto nel tempo un ruolo e una portata sempre più ampia, finendo per estendersi, quale parametro di legittimità, all’attività svolta dall’Unione in tutti i settori di competenza dell’Unione ed assurgere a diritti fondamentali, che trovano oggi esplicito accoglimento e consacrazione nel testo della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea. Da ultimo si cerca di mettere in luce quali sono i limiti e le eccezioni alla tutela di tali diritti, evidenziando gli ulteriori diritti ritenuti altrettanto meritevoli di tutela suscettibili di entrare in gioco richiedendo di essere adeguatamente (contro)bilanciati, come pure viene evidenziato il rischio di eventuali distorsioni applicative idonee a generare forme di discriminazione “a rovescio"I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.