Analisi della fattispecie scriminante dell'uso legittimo delle armi, definita come limite esterno del potere di coercizione ove esso si attualizzi in comportamenti descritti da norme incriminatrici. La causa di giustificazione, suddivisa in distinte sottofattispecie, è interpretata nella formulazione contenuta al primo comma come espressione del principio di imparzialità dell'azione della pubblica amministrazione, ed in tal senso si dà conto in particolare dell'elemento inespresso ma implicito della proprozione e si limita la sua operatività ai casi di resistenza attiva o di violenza; viene esplorato anche il tema dell'accertamento del requisito della proporzione e necessità (ex ante, ex post) e della presenza di un honest belief, espressione utilizzata dalla corte EDU in relazioni a vicende riconducibili all'articolo 2, c. 2 della CEDU. Si analizzano le diverse ipotesi di uso delle armi cui si richiama l'ultimo comma (contrabbando, passaggi di frontiea, immigrazione clandestina, evasioni, traduzioni, riunioni sediziose, servizi di sentinella) e i profili di frizione con i principi dell'ordinamento interno e sovranazionale e si prevede una approfondita disamina dei soggetti legittimati (con approfondimenti su operatori dei servizi di sicurezza, polizia penitenziaria, missioni militari all'estero, nuclei militari in ambito di contrasto alla pirateria), escludendo da essi i soggetti che appartengono alla polizia locale.I profili applicativi riguardano tutta la prassi che si è sviluppata sul tema, interna e di fronte alla Corte Europea dei diritti dell'uomo, e affronta i profili di applicazione emersi nella vicenda giurisprudenziale relativa ai fatti del G8.
articolo 53 - Uso legittimo delle armi
Ripamonti Gilda
2021-01-01
Abstract
Analisi della fattispecie scriminante dell'uso legittimo delle armi, definita come limite esterno del potere di coercizione ove esso si attualizzi in comportamenti descritti da norme incriminatrici. La causa di giustificazione, suddivisa in distinte sottofattispecie, è interpretata nella formulazione contenuta al primo comma come espressione del principio di imparzialità dell'azione della pubblica amministrazione, ed in tal senso si dà conto in particolare dell'elemento inespresso ma implicito della proprozione e si limita la sua operatività ai casi di resistenza attiva o di violenza; viene esplorato anche il tema dell'accertamento del requisito della proporzione e necessità (ex ante, ex post) e della presenza di un honest belief, espressione utilizzata dalla corte EDU in relazioni a vicende riconducibili all'articolo 2, c. 2 della CEDU. Si analizzano le diverse ipotesi di uso delle armi cui si richiama l'ultimo comma (contrabbando, passaggi di frontiea, immigrazione clandestina, evasioni, traduzioni, riunioni sediziose, servizi di sentinella) e i profili di frizione con i principi dell'ordinamento interno e sovranazionale e si prevede una approfondita disamina dei soggetti legittimati (con approfondimenti su operatori dei servizi di sicurezza, polizia penitenziaria, missioni militari all'estero, nuclei militari in ambito di contrasto alla pirateria), escludendo da essi i soggetti che appartengono alla polizia locale.I profili applicativi riguardano tutta la prassi che si è sviluppata sul tema, interna e di fronte alla Corte Europea dei diritti dell'uomo, e affronta i profili di applicazione emersi nella vicenda giurisprudenziale relativa ai fatti del G8.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.