Le sfortune, immediate, e le fortune, tardive, dell’opera di Steindl Maturity and Stagnation in American Capitalism, nel corso di circa settant’anni dalla sua pubblicazione, disegnano una parabola significativa che si intreccia con quella delle principali controversie economiche e politiche dell’epoca della golden age e della sua fine. Se all’uscita di Maturity la stagnazione sembrò un problema del passato, oggi pare una concreta prospettiva per il futuro. L’opera di Steindl presenta alcuni concetti fondamentali sul comportamento delle imprese in mercati oligopolistici, concetti che spiegano la tendenza alla riduzione dei profitti e alla stagnazione. Molta parte dell’impostazione e delle basi logiche del contributo steindliano venne progressivamente accantonata nei successivi studi sulla concorrenza imperfetta, e contemporaneamente, all’opposto, combattuta aspramente dagli avversari delle politiche di welfare state e di piena occupazione (leggi Friedman). Una riscoperta tardiva del contributo di Steindl avvenne solo negli anni ’70 da parte di autori di scuola post-keynesiana per integrare la dimensione microeconomica e di struttura dei mercati con la macroeconomia. In questo lavoro si ripercorre un dibattito che si sviluppa nel corso di molti anni e che riguarda le idee, le ideologie, e l’azione politica. Tutto ciò è considerato anche attraverso le interpretazioni che, nei principali contributi teorici analizzati, si riferiscono – anche solo implicitamente – alla Grande depressione, confronto imprescindibile delle analisi sulle principali vicende economiche e sociali della golden age. Il contributo di Steindl pone un ventaglio di problemi che sono oggetto di polemiche o di rimozioni. Le sue posizioni teoriche risultano sempre anacronistiche rispetto alla ricezione delle correnti di pensiero prevalenti. La ricezione, o non, dei concetti steindliani fornisce tuttavia indizi interpretativi sulla parabola di quella che è stata definita l’«età di Keynes», nell’economia e nella teoria economica.
Oligopolio 'eterogeneo' e stagnazione: Steindl e il trifolium confusum
Carlo Brambilla;Andrea Incerpi
2021-01-01
Abstract
Le sfortune, immediate, e le fortune, tardive, dell’opera di Steindl Maturity and Stagnation in American Capitalism, nel corso di circa settant’anni dalla sua pubblicazione, disegnano una parabola significativa che si intreccia con quella delle principali controversie economiche e politiche dell’epoca della golden age e della sua fine. Se all’uscita di Maturity la stagnazione sembrò un problema del passato, oggi pare una concreta prospettiva per il futuro. L’opera di Steindl presenta alcuni concetti fondamentali sul comportamento delle imprese in mercati oligopolistici, concetti che spiegano la tendenza alla riduzione dei profitti e alla stagnazione. Molta parte dell’impostazione e delle basi logiche del contributo steindliano venne progressivamente accantonata nei successivi studi sulla concorrenza imperfetta, e contemporaneamente, all’opposto, combattuta aspramente dagli avversari delle politiche di welfare state e di piena occupazione (leggi Friedman). Una riscoperta tardiva del contributo di Steindl avvenne solo negli anni ’70 da parte di autori di scuola post-keynesiana per integrare la dimensione microeconomica e di struttura dei mercati con la macroeconomia. In questo lavoro si ripercorre un dibattito che si sviluppa nel corso di molti anni e che riguarda le idee, le ideologie, e l’azione politica. Tutto ciò è considerato anche attraverso le interpretazioni che, nei principali contributi teorici analizzati, si riferiscono – anche solo implicitamente – alla Grande depressione, confronto imprescindibile delle analisi sulle principali vicende economiche e sociali della golden age. Il contributo di Steindl pone un ventaglio di problemi che sono oggetto di polemiche o di rimozioni. Le sue posizioni teoriche risultano sempre anacronistiche rispetto alla ricezione delle correnti di pensiero prevalenti. La ricezione, o non, dei concetti steindliani fornisce tuttavia indizi interpretativi sulla parabola di quella che è stata definita l’«età di Keynes», nell’economia e nella teoria economica.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.