Perché parlare ancora del Covid e dei gravi errori commessi nella sua gestione, in particolare nel nostro paese, proprio ora che (forse) la natura ci sta dando una mano e il virus, grazie all’alta contagiosità e alla bassa letalità di Omicron, sta cominciando ad adattarsi a noi, secondo quello che è il naturale processo evolutivo di tutti gli agenti patogeni? Principalmente per due motivi. Anzitutto, per ristabilire la verità storica e impedire che qualcuno si attribuisca meriti che non ha, come in parte già sta accadendo. Secondo e ben più importante, per non ripetere gli stessi errori in futuro, a cominciare dalla questione ecologica, che rappresenta una sfida ben più grande del Covid e, se affrontata nello stesso modo, rischia di causare disastri ben più grandi. Inoltre, fino a poco tempo fa davanti alle nostre follie si tendeva a commentare che “certe cose succedono solo in Italia” e sostanzialmente era vero. Ma non lo è più. Da qualche tempo, infatti, gli osservatori più accorti hanno cominciato a rendersi conto che l’Italia si stava trasformando in un “laboratorio” in cui venivano per così dire “testate” in anteprima tendenze (perlopiù negative) che poi finivano per contagiare anche gli altri paesi europei: è successo così con la trasformazione dell’europeismo in ideologia, con la nascita dei populismi, con la burocratizzazione della società, con la diffusione della pseudoscienza da blog (che da noi è giunta al punto di dar vita ad un partito politico)... Il Covid, perciò, con la proclamazione del “modello Italia” da un lato non ha fatto altro che proseguire questa tendenza, ma dall’altro le ha fatto fare un deciso salto di qualità: perché questa volta, complice la OMS, gli altri, incredibilmente, ci hanno presi davvero a modello (anche se mal gliene ha incolto, ma non sembrano essersene ancora resi conto). Come se non bastasse, con l’uscita di scena di Angela Merkel e la contemporanea ascesa di Mario Draghi alla guida del nostro governo abbiamo attualmente il premier considerato (non importa se a torto o a ragione) più autorevole in assoluto dagli altri paesi europei. Mai come adesso, dunque, capire cosa sta succedendo in Italia ci aiuta a capire cosa sta succedendo (e soprattutto cosa potrà succedere in futuro) in Europa.

Il disastro. chi ha sbagliato sul Covid e perché

Paolo Musso
Primo
2022-01-01

Abstract

Perché parlare ancora del Covid e dei gravi errori commessi nella sua gestione, in particolare nel nostro paese, proprio ora che (forse) la natura ci sta dando una mano e il virus, grazie all’alta contagiosità e alla bassa letalità di Omicron, sta cominciando ad adattarsi a noi, secondo quello che è il naturale processo evolutivo di tutti gli agenti patogeni? Principalmente per due motivi. Anzitutto, per ristabilire la verità storica e impedire che qualcuno si attribuisca meriti che non ha, come in parte già sta accadendo. Secondo e ben più importante, per non ripetere gli stessi errori in futuro, a cominciare dalla questione ecologica, che rappresenta una sfida ben più grande del Covid e, se affrontata nello stesso modo, rischia di causare disastri ben più grandi. Inoltre, fino a poco tempo fa davanti alle nostre follie si tendeva a commentare che “certe cose succedono solo in Italia” e sostanzialmente era vero. Ma non lo è più. Da qualche tempo, infatti, gli osservatori più accorti hanno cominciato a rendersi conto che l’Italia si stava trasformando in un “laboratorio” in cui venivano per così dire “testate” in anteprima tendenze (perlopiù negative) che poi finivano per contagiare anche gli altri paesi europei: è successo così con la trasformazione dell’europeismo in ideologia, con la nascita dei populismi, con la burocratizzazione della società, con la diffusione della pseudoscienza da blog (che da noi è giunta al punto di dar vita ad un partito politico)... Il Covid, perciò, con la proclamazione del “modello Italia” da un lato non ha fatto altro che proseguire questa tendenza, ma dall’altro le ha fatto fare un deciso salto di qualità: perché questa volta, complice la OMS, gli altri, incredibilmente, ci hanno presi davvero a modello (anche se mal gliene ha incolto, ma non sembrano essersene ancora resi conto). Come se non bastasse, con l’uscita di scena di Angela Merkel e la contemporanea ascesa di Mario Draghi alla guida del nostro governo abbiamo attualmente il premier considerato (non importa se a torto o a ragione) più autorevole in assoluto dagli altri paesi europei. Mai come adesso, dunque, capire cosa sta succedendo in Italia ci aiuta a capire cosa sta succedendo (e soprattutto cosa potrà succedere in futuro) in Europa.
2022
Musso, Paolo
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