Il contributo presenta un’analisi degli interessi artistici e delle committenze di Ludovica (Torino, 1629-1692), figlia della Prima Madama Reale e di Vittorio Amedeo I, nonché consorte, dal 1642, dello zio e già cardinale Maurizio di Savoia, personalità sulla quale, sino ad ora, sono stati assai limitati gli studi. Le indagini si sono svolte considerando l’apporto degli anni trascorsi con il principe Maurizio - si pensi agli sviluppi del cantiere della Vigna collinare, poi nota come Villa della Regina, ma anche agli interventi operati nella residenza ducale di Nizza e all’altare del Buon Soccorso nella chiesa di San Francesco da Paola in Torino. Si sono così verificati i potenziali rapporti di “dare-avere” negli indirizzi culturali della coppia e nelle loro scelte di rappresentazione, considerando i differenti retaggi di formazione, l’uno nell’orbita spagnola, l’altra in quella francese, nonché il significato delle azioni di politica artistica promosse successivamente alla vedovanza dalla principessa, alla luce del suo ruolo nella realtà della corte sabauda della seconda metà del Seicento, si pensi all’intervento per la cappella di patronato nella chiesa di San Lorenzo in Torino.
Oltre Maurizio di Savoia: la principessa Ludovica e il suo mecenatismo
Laura Facchin
2023-01-01
Abstract
Il contributo presenta un’analisi degli interessi artistici e delle committenze di Ludovica (Torino, 1629-1692), figlia della Prima Madama Reale e di Vittorio Amedeo I, nonché consorte, dal 1642, dello zio e già cardinale Maurizio di Savoia, personalità sulla quale, sino ad ora, sono stati assai limitati gli studi. Le indagini si sono svolte considerando l’apporto degli anni trascorsi con il principe Maurizio - si pensi agli sviluppi del cantiere della Vigna collinare, poi nota come Villa della Regina, ma anche agli interventi operati nella residenza ducale di Nizza e all’altare del Buon Soccorso nella chiesa di San Francesco da Paola in Torino. Si sono così verificati i potenziali rapporti di “dare-avere” negli indirizzi culturali della coppia e nelle loro scelte di rappresentazione, considerando i differenti retaggi di formazione, l’uno nell’orbita spagnola, l’altra in quella francese, nonché il significato delle azioni di politica artistica promosse successivamente alla vedovanza dalla principessa, alla luce del suo ruolo nella realtà della corte sabauda della seconda metà del Seicento, si pensi all’intervento per la cappella di patronato nella chiesa di San Lorenzo in Torino.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.