Il presente studio è dedicato alla libertà di impresa nell'ordinamento giuridico italiano. Una prima parte dello studio è dedicata all’affermazione del diritto alla libertà di impresa e all’approfondimento della portata semantica di tale locuzione rispetto a quella di libertà di iniziativa economica sancita dalla Costituzione. Vengono in particolare messi in luce i limiti imposti all’esercizio della libertà di impresa dall’esigenza di contemperare altri interessi, prevalentemente di rilevanza pubblicistica, ritenuti meritevoli di maggior tutela, definendo i margini di intervento pubblico che possono comprimerne l’esercizio. Segue l’individuazione e l’esegesi delle fonti normative che contemplano, attraverso un’articolazione puntuale, le modalità di esercizio del diritto alla libertà di impresa, nonché una selezione delle principali pronunce della Corte costituzionale, della Corte di Cassazione, dal Consiglio di Stato, nonché dei giudici di merito, che ne hanno definito e delimitato la portata in sede di interpretazione giurisprudenziale. Un’ultima parte dell’indagine è poi rivolta all’individuazione delle sfide che l’esercizio del diritto della libertà di impresa pone all’ordinamento giuridico, con particolare attenzione alle tematiche connesse alle diverse possibili concezioni del diritto alla libertà di impresa e ai margini di intervento pubblico in economia rispetto a un approccio ispirato a un più caratterizzato liberismo economico. In conclusione vengono formulate alcune considerazioni di sintesi e delineate eventuali prospettive de jure condendo.
La libertà di impresa, una prospettiva di diritto comparato. Italia
Salvatore
2024-01-01
Abstract
Il presente studio è dedicato alla libertà di impresa nell'ordinamento giuridico italiano. Una prima parte dello studio è dedicata all’affermazione del diritto alla libertà di impresa e all’approfondimento della portata semantica di tale locuzione rispetto a quella di libertà di iniziativa economica sancita dalla Costituzione. Vengono in particolare messi in luce i limiti imposti all’esercizio della libertà di impresa dall’esigenza di contemperare altri interessi, prevalentemente di rilevanza pubblicistica, ritenuti meritevoli di maggior tutela, definendo i margini di intervento pubblico che possono comprimerne l’esercizio. Segue l’individuazione e l’esegesi delle fonti normative che contemplano, attraverso un’articolazione puntuale, le modalità di esercizio del diritto alla libertà di impresa, nonché una selezione delle principali pronunce della Corte costituzionale, della Corte di Cassazione, dal Consiglio di Stato, nonché dei giudici di merito, che ne hanno definito e delimitato la portata in sede di interpretazione giurisprudenziale. Un’ultima parte dell’indagine è poi rivolta all’individuazione delle sfide che l’esercizio del diritto della libertà di impresa pone all’ordinamento giuridico, con particolare attenzione alle tematiche connesse alle diverse possibili concezioni del diritto alla libertà di impresa e ai margini di intervento pubblico in economia rispetto a un approccio ispirato a un più caratterizzato liberismo economico. In conclusione vengono formulate alcune considerazioni di sintesi e delineate eventuali prospettive de jure condendo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.