Nella prima metà del XIX secolo, la parrocchiale di Sant’Andrea e l’oratorio di San Rocco furono oggetto di significativi interventi di riqualificazione artistica. Nella prima operò il pittore Agostino Comerio, originario di Locate Varesino, che nel 1807 dipinse la volta del presbiterio con l’Apoteosi di Sant’Andrea, adottando un linguaggio ancora fortemente debitore del neoclassicismo settecentesco. Gli Evangelisti nei pennacchi (1858) si dovettero, invece, al luganese Giovanni Canepa, ripetutamente impegnato fra Bologna e l’Emilia-Romagna e promotore di una cultura figurativa accademica. Di forme sobriamente classiciste è anche l’altare maggiore di San Rocco, progettato nel 1815 da Domenico Ghezzi nel solco della lezione albertolliana. A seguito di un lungo periodo di sostanziale stasi, l’edificio fu oggetto di due campagne di restauro (1929 e 1946-1947) che interessarono anche la parrocchiale. Qui, fra il 1910 e il 1914, Costantino Lomazzi da Bosco Luganese, attivo soprattutto nella Valle di Blenio e in Leventina, mise in opera un ricco bagaglio pittorico citazionista.
Da Agostino Comerio a Costantino Lomazzi. Pittura e scultura nelle chiese di Sigirino fra Otto e Novecento
Massimiliano Ferrario
2024-01-01
Abstract
Nella prima metà del XIX secolo, la parrocchiale di Sant’Andrea e l’oratorio di San Rocco furono oggetto di significativi interventi di riqualificazione artistica. Nella prima operò il pittore Agostino Comerio, originario di Locate Varesino, che nel 1807 dipinse la volta del presbiterio con l’Apoteosi di Sant’Andrea, adottando un linguaggio ancora fortemente debitore del neoclassicismo settecentesco. Gli Evangelisti nei pennacchi (1858) si dovettero, invece, al luganese Giovanni Canepa, ripetutamente impegnato fra Bologna e l’Emilia-Romagna e promotore di una cultura figurativa accademica. Di forme sobriamente classiciste è anche l’altare maggiore di San Rocco, progettato nel 1815 da Domenico Ghezzi nel solco della lezione albertolliana. A seguito di un lungo periodo di sostanziale stasi, l’edificio fu oggetto di due campagne di restauro (1929 e 1946-1947) che interessarono anche la parrocchiale. Qui, fra il 1910 e il 1914, Costantino Lomazzi da Bosco Luganese, attivo soprattutto nella Valle di Blenio e in Leventina, mise in opera un ricco bagaglio pittorico citazionista.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.