Vincenzio Martinelli, figura di secondo piano nell'anglomania settecentesca e sodale a Londra di Baretti, merita in realtà qualche attenzione per le sue scelte linguistiche non ovvie, collocate nel solco di una moderata fiorentinità che nella seconda metà del Settecento sarà rilanciata dal gruppo del "Caffè" e diventerà tappa decisiva della stessa teoria manzoniana.

«Facilità e chiarezza» o «nessun garbo di lingua»? Baretti e le «Lettere familiari e critiche» di Vincenzio Martinelli

Gianmarco Gaspari
2024-01-01

Abstract

Vincenzio Martinelli, figura di secondo piano nell'anglomania settecentesca e sodale a Londra di Baretti, merita in realtà qualche attenzione per le sue scelte linguistiche non ovvie, collocate nel solco di una moderata fiorentinità che nella seconda metà del Settecento sarà rilanciata dal gruppo del "Caffè" e diventerà tappa decisiva della stessa teoria manzoniana.
2024
Firenze University Press
9791221504477
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