Ricostruzione della storia della complessità come problema filosofico tipicamente moderno. Intesa in senso puramente quantitativo nel Settecento, in cui si vedeva in essa solo un problema pratico, che non impediva di pensare che almeno in linea di principio tutte le scienze si potessero ridurre alla fisica e che ciò si sarebbe potuto fare anche in pratica se fosse stato possibile costruire della macchine calcolatrici abbastanza potenti, per ironia della sorte furono proprio i computer a rendere evidente l'esistenza di tipi di complessità irriducibile. La prima di esse, l'intrattabilità, era ancora di tipo puramente quantitativo e, per così dire, statico, ma la seconda, che scaturiva dalla non linearità, era invece una complessità essenzialmente dinamica, che può scaturire anche da pochi oggetti, se le loro dinamiche sono caotiche. Questo tipo di complessità pone dei limiti strutturali alla nostra capacità di fare previsioni, ma al tempo stesso ci mostra come dal caos possa nascere in maniera spontanea l'ordine e, appunto, la complessità. Tuttavia anche se si riuscisse a scoprire le dinamiche che generano le strutture complesse che vediamo in natura il riduzionismo non verrebbe ripristinato, perché a causa dell'effetto farfalla non è possibile in linea di principio costruire un unico modello che permetta di dedurre tutte le diverse dinamiche non lineari una dall'altra.
Che cos'è la complessità?
MUSSO, PAOLO
2010-01-01
Abstract
Ricostruzione della storia della complessità come problema filosofico tipicamente moderno. Intesa in senso puramente quantitativo nel Settecento, in cui si vedeva in essa solo un problema pratico, che non impediva di pensare che almeno in linea di principio tutte le scienze si potessero ridurre alla fisica e che ciò si sarebbe potuto fare anche in pratica se fosse stato possibile costruire della macchine calcolatrici abbastanza potenti, per ironia della sorte furono proprio i computer a rendere evidente l'esistenza di tipi di complessità irriducibile. La prima di esse, l'intrattabilità, era ancora di tipo puramente quantitativo e, per così dire, statico, ma la seconda, che scaturiva dalla non linearità, era invece una complessità essenzialmente dinamica, che può scaturire anche da pochi oggetti, se le loro dinamiche sono caotiche. Questo tipo di complessità pone dei limiti strutturali alla nostra capacità di fare previsioni, ma al tempo stesso ci mostra come dal caos possa nascere in maniera spontanea l'ordine e, appunto, la complessità. Tuttavia anche se si riuscisse a scoprire le dinamiche che generano le strutture complesse che vediamo in natura il riduzionismo non verrebbe ripristinato, perché a causa dell'effetto farfalla non è possibile in linea di principio costruire un unico modello che permetta di dedurre tutte le diverse dinamiche non lineari una dall'altra.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.