Il saggio ripercorre un decennio di giurisprudenza sull'art. 28 dello Statuto dei lavoratori. L'attenzione è concentrata, in particolare, sulla questione della legittimazione attiva all'azione per la repressione della condotta antisindacale, e in particolre sull'interpretazione del requisito della "nazionalità" dell'associazione sindacale: questione, quest'ultima, che fa registrare orientamenti giurisprudenziali discordanti. Due dati emergono dall'indagine: da un lato, si registra il progressivo abbandono da parte dei giudici dell'interpretazione che collega la dimensione nazionale del sindacato al modello organizzativo adottato dallo stesso; dall'altro, si assiste alla formazione di una giurisprudenza che propone il superamento dei tradizionali indici di valutazione della nazionalità, preferendo invece valorizzare le indicazioni statutarie dell'associazione sindacale.
Condotta antisindacale e legittimazione ad agire. Il requisito della "nazionalità" nella giurisprudenza dell'ultimo decennio.
NOVELLA, MARCO
1997-01-01
Abstract
Il saggio ripercorre un decennio di giurisprudenza sull'art. 28 dello Statuto dei lavoratori. L'attenzione è concentrata, in particolare, sulla questione della legittimazione attiva all'azione per la repressione della condotta antisindacale, e in particolre sull'interpretazione del requisito della "nazionalità" dell'associazione sindacale: questione, quest'ultima, che fa registrare orientamenti giurisprudenziali discordanti. Due dati emergono dall'indagine: da un lato, si registra il progressivo abbandono da parte dei giudici dell'interpretazione che collega la dimensione nazionale del sindacato al modello organizzativo adottato dallo stesso; dall'altro, si assiste alla formazione di una giurisprudenza che propone il superamento dei tradizionali indici di valutazione della nazionalità, preferendo invece valorizzare le indicazioni statutarie dell'associazione sindacale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.