La donazione da vivente di un rene è oggi una pratica comune. Usualmente il donatore offre il proprio organo ad una persona a lui affettivamente legata. Una nuova modalità di donazione oggi sempre più accettata dalla comunità dei trapianti è il cosiddetto “donatore samaritano”, ovvero la donazione ad una persona sconosciuta. Tale possibilità pone rilevanti questioni etiche. In questo contributo verrà sviluppato il tema del dono, elemento centrale sotto il profilo etico. Vengono analizzate criticamente le due posizioni estreme: la prima che sostiene come senza legame non vi possa essere dono e la seconda che afferma che solo l’assenza di legame rappresenti il dono autentico. Si propone una visione del dono in cui, riconoscendo che ciascuno è allo stesso tempo donatore e ricevente, si sottolinea l’importanza dei legami non solo affettivi, ma anche culturali e sociali grazie ai quali il soggetto scopre la propria identità. Per cui diventa possibile e giustificabile il dono ad un membro di una comunità, sconosciuto al donatore ma a cui lo lega la comune appartenenza alla stessa comunità, che si estende all’intero consorzio umano.
il donatore samaritano: riflessioni etiche
PICOZZI, MARIO
2011-01-01
Abstract
La donazione da vivente di un rene è oggi una pratica comune. Usualmente il donatore offre il proprio organo ad una persona a lui affettivamente legata. Una nuova modalità di donazione oggi sempre più accettata dalla comunità dei trapianti è il cosiddetto “donatore samaritano”, ovvero la donazione ad una persona sconosciuta. Tale possibilità pone rilevanti questioni etiche. In questo contributo verrà sviluppato il tema del dono, elemento centrale sotto il profilo etico. Vengono analizzate criticamente le due posizioni estreme: la prima che sostiene come senza legame non vi possa essere dono e la seconda che afferma che solo l’assenza di legame rappresenti il dono autentico. Si propone una visione del dono in cui, riconoscendo che ciascuno è allo stesso tempo donatore e ricevente, si sottolinea l’importanza dei legami non solo affettivi, ma anche culturali e sociali grazie ai quali il soggetto scopre la propria identità. Per cui diventa possibile e giustificabile il dono ad un membro di una comunità, sconosciuto al donatore ma a cui lo lega la comune appartenenza alla stessa comunità, che si estende all’intero consorzio umano.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.