Introduzione. L’ablazione delle vene polmonari in pazienti affetti da fibrillazione atriale può risultare spesso poco confortevole per il paziente o addirittura molto doloroso, sia per la durata della procedura che per l’ablazione in sé. Scopo. Valutare l’efficacia e la sicurezza della somministrazione di remifentanil nelle procedure di ablazione di fibrillazione atriale parossistica-persistente con isolamento elettrico delle vene polmonari presso il nostro centro. Metodo. In ogni procedura, la somministrazione endovenosa di remifentanil al dosaggio di 0.05 _/kg•min veniva cominciata 20 minuti prima dell’inizio dell’ablazione per produrre saturazione recettoriale, dopodichè il dosaggio veniva ridotto a 0.025 _/kg•min. Successivamente la dose veniva incrementata a step di 0.025 fino a 0.1 _/kg•min, nel caso in cui il paziente accusasse sintomatologia dolorosa. Per ogni vena l’ablazione veniva eseguita in modo perimetrale attorno alla giunzione atrio-venosa fino ad ottenere il completo isolamento elettrico delle vene polmonari con erogazione di energia di radiofrequenza mediante catetere irrigato con potenza massima di 30 Watt, temperatura massima di 43°C e durata di 60 s. Venivano monitorizzati continuativamente la pressione arteriosa sistemica, la saturazione periferica d’ossigeno, la frequenza respiratoria, la scala visiva dell’analgesia (VAS, che quantifica la percezione soggettiva del dolore in una scala da 0 a 10, con 10 massimo dolore mai percepito) e la comparsa di sintomi correlati alla procedura o alla somministrazione del farmaco. Risultati. Sono stati finora reclutati nello studio 21 pazienti (15 maschi e 6 femmine; età media 56±9, range 38-70 anni). La procedura e il tempo di sedazione sono durati in media rispettivamente 271±35.74 e 170 ± 49 minuti. È stato eseguito isolamento di 3.5±1 vene polmonari per paziente con 23±11 applicazioni di energia per vena. La dose di remifentanil per paziente è stata di 0.061 ± 0.011 _/kg•min con un range di 0.025-0.1 _/kg•min. Il VAS è stato ≤2 in tutti i pazienti con opportuno aggiustamento della posologia del farmaco. La saturazione media di O2 è stata di 96.8±1.5%. Non si sono verificati ipotensione, nausea, vomito e difficoltà respiratoria da rigidità toracica legati al farmaco. Non si sono verificati episodi di bradicardia o asistolia, mentre si è verificato un solo caso di blocco atrioventricolare transitorio associato all’erogazione di energia di radiofrequenza in atrio sinistro. Conclusioni. La sedo-analgesia mediante somministrazione endovenosa continua di remifentanil durante la procedura di isolamento elettrico delle vene polmonari è risultata efficace e sicura. Il farmaco rende la percezione durante ablazione una sensazione del tutto tollerabile in tutti i pazienti con un dosaggio medio di poco superiore alla metà del dosaggio massimo utilizzabile in sedazione.
Utilizzo selettivo di remifentanil nelle procedure di ablazione atriale in atrio sinistro
SALERNO URIARTE, JORGE ANTONIO;CHIARANDA, MAURIZIO
2006-01-01
Abstract
Introduzione. L’ablazione delle vene polmonari in pazienti affetti da fibrillazione atriale può risultare spesso poco confortevole per il paziente o addirittura molto doloroso, sia per la durata della procedura che per l’ablazione in sé. Scopo. Valutare l’efficacia e la sicurezza della somministrazione di remifentanil nelle procedure di ablazione di fibrillazione atriale parossistica-persistente con isolamento elettrico delle vene polmonari presso il nostro centro. Metodo. In ogni procedura, la somministrazione endovenosa di remifentanil al dosaggio di 0.05 _/kg•min veniva cominciata 20 minuti prima dell’inizio dell’ablazione per produrre saturazione recettoriale, dopodichè il dosaggio veniva ridotto a 0.025 _/kg•min. Successivamente la dose veniva incrementata a step di 0.025 fino a 0.1 _/kg•min, nel caso in cui il paziente accusasse sintomatologia dolorosa. Per ogni vena l’ablazione veniva eseguita in modo perimetrale attorno alla giunzione atrio-venosa fino ad ottenere il completo isolamento elettrico delle vene polmonari con erogazione di energia di radiofrequenza mediante catetere irrigato con potenza massima di 30 Watt, temperatura massima di 43°C e durata di 60 s. Venivano monitorizzati continuativamente la pressione arteriosa sistemica, la saturazione periferica d’ossigeno, la frequenza respiratoria, la scala visiva dell’analgesia (VAS, che quantifica la percezione soggettiva del dolore in una scala da 0 a 10, con 10 massimo dolore mai percepito) e la comparsa di sintomi correlati alla procedura o alla somministrazione del farmaco. Risultati. Sono stati finora reclutati nello studio 21 pazienti (15 maschi e 6 femmine; età media 56±9, range 38-70 anni). La procedura e il tempo di sedazione sono durati in media rispettivamente 271±35.74 e 170 ± 49 minuti. È stato eseguito isolamento di 3.5±1 vene polmonari per paziente con 23±11 applicazioni di energia per vena. La dose di remifentanil per paziente è stata di 0.061 ± 0.011 _/kg•min con un range di 0.025-0.1 _/kg•min. Il VAS è stato ≤2 in tutti i pazienti con opportuno aggiustamento della posologia del farmaco. La saturazione media di O2 è stata di 96.8±1.5%. Non si sono verificati ipotensione, nausea, vomito e difficoltà respiratoria da rigidità toracica legati al farmaco. Non si sono verificati episodi di bradicardia o asistolia, mentre si è verificato un solo caso di blocco atrioventricolare transitorio associato all’erogazione di energia di radiofrequenza in atrio sinistro. Conclusioni. La sedo-analgesia mediante somministrazione endovenosa continua di remifentanil durante la procedura di isolamento elettrico delle vene polmonari è risultata efficace e sicura. Il farmaco rende la percezione durante ablazione una sensazione del tutto tollerabile in tutti i pazienti con un dosaggio medio di poco superiore alla metà del dosaggio massimo utilizzabile in sedazione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.