Il contributo analizza un aspetto particolare della disciplina contenuta nel reg. n. 1348/2000, ovvero il regime linguistico delle notificazioni fra Stati membri dell'Unione europea. Pur nella loro apparente semplicità, le norme hanno dato luogo a diverse difficoltà pratiche, in quanto lacunose. L'articolo prende l'avvio da una sentenza della Corte di giustizia dell'Unione europea, che ha chiarito la questione circa gli effetti del rifiuto della notificazione di un atto non tradotto o non accompagnato da traduzione, ammissibile ai sensi dell'art. 8 del regolamento. Si sottolineano alcune criticità della soluzione offerta dalla Corte (che va nel senso dell'efficacia della notificazione), come ad esempio l'incoerenza con altre disposizioni del regolamento, l'allungamento dei tempi e l'incertezza sulla data di perfezionamento della notificazione. Nello stesso periodo il legislatore comunitario stava procedendo all'elaborazione di un nuovo regolamento sulle notificazioni fra Stati membri dell'Unione, divenuto il n. 1393/2007. Per quanto attiene allo specifico problema esaminato nel lavoro, si sono apportate importanti modifiche al regime previgente, superando così alcune delle difficoltà segnalate, messe in rilievo nell'articolo. Tuttavia, possono sorgere ulteriori difficoltà pratiche, specialmente nella notificazione postale, che vengono analizzate e per le quali si cercano soluzioni efficaci.

Momento perfezionativo e regime linguistico delle notificazioni intracomunitarie: dalla sentenza Leffler alla proposta modificata di regolamento n. 1348/2000

MARINO, SILVIA;
2007-01-01

Abstract

Il contributo analizza un aspetto particolare della disciplina contenuta nel reg. n. 1348/2000, ovvero il regime linguistico delle notificazioni fra Stati membri dell'Unione europea. Pur nella loro apparente semplicità, le norme hanno dato luogo a diverse difficoltà pratiche, in quanto lacunose. L'articolo prende l'avvio da una sentenza della Corte di giustizia dell'Unione europea, che ha chiarito la questione circa gli effetti del rifiuto della notificazione di un atto non tradotto o non accompagnato da traduzione, ammissibile ai sensi dell'art. 8 del regolamento. Si sottolineano alcune criticità della soluzione offerta dalla Corte (che va nel senso dell'efficacia della notificazione), come ad esempio l'incoerenza con altre disposizioni del regolamento, l'allungamento dei tempi e l'incertezza sulla data di perfezionamento della notificazione. Nello stesso periodo il legislatore comunitario stava procedendo all'elaborazione di un nuovo regolamento sulle notificazioni fra Stati membri dell'Unione, divenuto il n. 1393/2007. Per quanto attiene allo specifico problema esaminato nel lavoro, si sono apportate importanti modifiche al regime previgente, superando così alcune delle difficoltà segnalate, messe in rilievo nell'articolo. Tuttavia, possono sorgere ulteriori difficoltà pratiche, specialmente nella notificazione postale, che vengono analizzate e per le quali si cercano soluzioni efficaci.
2007
diritto dell'Unione europea; cooperazione giudiziaria civile; notificazioni internazionali; regime linguistico; sentenza Leffler; reg. n. 1348/2000; reg. n. 1393/2007
Marino, Silvia; Daniele, L.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11383/1767097
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