G. Benassai, L. Bucci, M. Gen ti le, M. Maz­zeo, M. Mastrorilli, M. Santoro, L. Gaeta. Università degli Studi di Napoli Federico II - Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Chirurgia Generale Il (Dir.: Prof. F. Mazzeo ) La riduzione del trauma chirurgico trova una particolare indicazione sopratttto nel tratta­ mento della malattia diverticolare, dei volumi­ nosi adenomi e del carcinoma iniziale del co­ lon-retto. La riduzione dei tempi chirurgici ha quindi esteso le indicazioni ed ha aumentato il numero dei pazienti che si posssono candidare alla laparoscopia, sopranutto per i pazienti in età più avanzata. Abbiamo sottoposto a terapia chirurgica videoassistita 8 pazienti nel periodo 93-94, 5 di sesso femminile e 3 di sesso ma­ schile. L'età media è stata di 56 anni. 3 pa­ zienti sono stati operati per una patologia neo­ plastica del colon-retto, 2 per adenomi villosi del colon e 2 per malania diverticolare. Sono state confezionate 8 anastomosi, di cui 2 intra­ corporee. 2 pazienti sono stati, immediata­ mente riconvertiti durante il primo trattamento chirurgico per emostasi insufficiente e per la manifesta tensione dei capi anastomotici. Si sono verificate 2 deiscenze anastomotiche, di cui una in un paziente già riconvertito e tratta­ ta in via conservativa. un'altra, invece, in un paziente con peritonite saccata rioperato in 8° giornata. La chirurgia video-assistita offre, in­ dubbiamente, alcuni vantaggi qualora tutte le procedure non abbiano alcuna complicanza. Bisogna sottolineare che anche un’eventuale riduzione della degenza ospedaliera non può prescindere dai fisiologici tem pi di guarigione di un' anastomosi. L'estensione della linfecto­ mia rappresenta ancora un punto dibattuto. Nella nostra esperienza non abbiamo riscon­ trato sostanziali differenze nel numero dei linfonodi asportati anche se la piccola laparo­tomia potrebbe averci aiutato nel loro isola­ mento. In 2 casi abbiamo realizzato un'anasto­ mosi intracorporea, anche se l’asportazione del pezzo non è mai avvenuta per via trans­ anale. In definitiva, nel 37.5% dei casi siamo stati costretti a eseguire una laparotomia ampia dovendo ricorerre, tra questi, all'intervento di Hartrnann in un solo caso.

Nuovi criteri di selezione nella chirurgia laparoscopica del retto

GAETA, LUIGI
1995-01-01

Abstract

G. Benassai, L. Bucci, M. Gen ti le, M. Maz­zeo, M. Mastrorilli, M. Santoro, L. Gaeta. Università degli Studi di Napoli Federico II - Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Chirurgia Generale Il (Dir.: Prof. F. Mazzeo ) La riduzione del trauma chirurgico trova una particolare indicazione sopratttto nel tratta­ mento della malattia diverticolare, dei volumi­ nosi adenomi e del carcinoma iniziale del co­ lon-retto. La riduzione dei tempi chirurgici ha quindi esteso le indicazioni ed ha aumentato il numero dei pazienti che si posssono candidare alla laparoscopia, sopranutto per i pazienti in età più avanzata. Abbiamo sottoposto a terapia chirurgica videoassistita 8 pazienti nel periodo 93-94, 5 di sesso femminile e 3 di sesso ma­ schile. L'età media è stata di 56 anni. 3 pa­ zienti sono stati operati per una patologia neo­ plastica del colon-retto, 2 per adenomi villosi del colon e 2 per malania diverticolare. Sono state confezionate 8 anastomosi, di cui 2 intra­ corporee. 2 pazienti sono stati, immediata­ mente riconvertiti durante il primo trattamento chirurgico per emostasi insufficiente e per la manifesta tensione dei capi anastomotici. Si sono verificate 2 deiscenze anastomotiche, di cui una in un paziente già riconvertito e tratta­ ta in via conservativa. un'altra, invece, in un paziente con peritonite saccata rioperato in 8° giornata. La chirurgia video-assistita offre, in­ dubbiamente, alcuni vantaggi qualora tutte le procedure non abbiano alcuna complicanza. Bisogna sottolineare che anche un’eventuale riduzione della degenza ospedaliera non può prescindere dai fisiologici tem pi di guarigione di un' anastomosi. L'estensione della linfecto­ mia rappresenta ancora un punto dibattuto. Nella nostra esperienza non abbiamo riscon­ trato sostanziali differenze nel numero dei linfonodi asportati anche se la piccola laparo­tomia potrebbe averci aiutato nel loro isola­ mento. In 2 casi abbiamo realizzato un'anasto­ mosi intracorporea, anche se l’asportazione del pezzo non è mai avvenuta per via trans­ anale. In definitiva, nel 37.5% dei casi siamo stati costretti a eseguire una laparotomia ampia dovendo ricorerre, tra questi, all'intervento di Hartrnann in un solo caso.
1995
887025156X
9788870251562
Benassai, G; Bucci, L; Gentile, M; Mazzeo, M; Mastrorilli, M; Santoro, M; Gaeta, Luigi
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11383/1792512
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