La necessità che l’impresa debba prendere in considerazione e soddisfare in modo equilibrato i bisogni e gli interessi di tutti gli stakeholder era già stata ampiamente evidenziata dagli economisti afferenti alla scuola comportamentista (Simon, 1961; Cyert, March, 1955). In tal senso, soprattutto con riferimento alle imprese di dimensioni medio-grandi, la creazione di valore, tipica finalità riferita agli stockholder, deve farsi rientrare nel processo di ottimizzazione di una funzione obiettivo più ampia e complessa, che deriva da un “compromesso politico” di finalità di diverse classi di stakeholders. In particolare, tale funzione deve essere compatibile con le esigenze dell’ambiente esterno, tenendo conto dell’influenza delle radici culturali in un contesto di Corporate Social Responsibility (CSR) (Mella, Gazzola, 2005). La grave crisi finanziaria che ha investito, dapprima, gli Stati Uniti e, in seguito, i paesi europei e i numerosi scandali, degli anni recenti, per corruzione dei manager e falsi in bilancio, hanno reso necessaria un’integrazione sempre più profonda tra l’obiettivo della shareholder value e le practices in termini di CSR, in passato maggiormente diffuse nel contesto europeo. La presenza di interessi contrapposti, sia all’interno che all’esterno dell’impresa, genera la possibilità che si creino situazioni di conflitto tra i gruppi portatori di tali interessi; il profitto stesso dipende dalla misura in cui sono soddisfatti gli interessi contrapposti e dal modo in cui è data risoluzione ai conflitti interni ed esterni. In presenza di una funzione obiettivo multidimensionale, il principio di razionalità nelle scelte d’impresa deve essere adattato proprio per tenere conto del sistema dei vincoli posti dagli stakeholder. Le motivazioni di questa integrazione profonda tra gli interessi degli shareholder e quelli degli altri stakeholder rivelano sia che l’impresa assume connotati sempre più importanti, in particolare nelle comunità locali a garanzia del tessuto sociale e lavorativo, sia l’influenza sempre più forte dell’immagine aziendale che si riflette inevitabilmente sulle scelte degli investitori e dei consumatori in primis e su quelle di tutti gli altri stakeholder. Questo studio si pone l’obiettivo di descrivere come si possano individuare principi di management responsabile che, pur derivando da culture diverse, se legati insieme, consentono una più significativa comprensione del comportamento delle imprese moderne. L’analisi della letteratura proposta a livello internazionale sarà corredata dai risultati ottenuti da una ricerca empirica estesa a imprese italiane, dai tipici connotati culturali latini.

L’integrazione tra CSR e shareholder value

GAZZOLA, PATRIZIA;
2012-01-01

Abstract

La necessità che l’impresa debba prendere in considerazione e soddisfare in modo equilibrato i bisogni e gli interessi di tutti gli stakeholder era già stata ampiamente evidenziata dagli economisti afferenti alla scuola comportamentista (Simon, 1961; Cyert, March, 1955). In tal senso, soprattutto con riferimento alle imprese di dimensioni medio-grandi, la creazione di valore, tipica finalità riferita agli stockholder, deve farsi rientrare nel processo di ottimizzazione di una funzione obiettivo più ampia e complessa, che deriva da un “compromesso politico” di finalità di diverse classi di stakeholders. In particolare, tale funzione deve essere compatibile con le esigenze dell’ambiente esterno, tenendo conto dell’influenza delle radici culturali in un contesto di Corporate Social Responsibility (CSR) (Mella, Gazzola, 2005). La grave crisi finanziaria che ha investito, dapprima, gli Stati Uniti e, in seguito, i paesi europei e i numerosi scandali, degli anni recenti, per corruzione dei manager e falsi in bilancio, hanno reso necessaria un’integrazione sempre più profonda tra l’obiettivo della shareholder value e le practices in termini di CSR, in passato maggiormente diffuse nel contesto europeo. La presenza di interessi contrapposti, sia all’interno che all’esterno dell’impresa, genera la possibilità che si creino situazioni di conflitto tra i gruppi portatori di tali interessi; il profitto stesso dipende dalla misura in cui sono soddisfatti gli interessi contrapposti e dal modo in cui è data risoluzione ai conflitti interni ed esterni. In presenza di una funzione obiettivo multidimensionale, il principio di razionalità nelle scelte d’impresa deve essere adattato proprio per tenere conto del sistema dei vincoli posti dagli stakeholder. Le motivazioni di questa integrazione profonda tra gli interessi degli shareholder e quelli degli altri stakeholder rivelano sia che l’impresa assume connotati sempre più importanti, in particolare nelle comunità locali a garanzia del tessuto sociale e lavorativo, sia l’influenza sempre più forte dell’immagine aziendale che si riflette inevitabilmente sulle scelte degli investitori e dei consumatori in primis e su quelle di tutti gli altri stakeholder. Questo studio si pone l’obiettivo di descrivere come si possano individuare principi di management responsabile che, pur derivando da culture diverse, se legati insieme, consentono una più significativa comprensione del comportamento delle imprese moderne. L’analisi della letteratura proposta a livello internazionale sarà corredata dai risultati ottenuti da una ricerca empirica estesa a imprese italiane, dai tipici connotati culturali latini.
2012
Congresso Estados Gerais da Gestão nos Países de Expressão Latina
Congresso Estados Gerais da Gestão nos Países de Expressão Latina
Estoril, Lisbona
22, 23 e 24 Marzo
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11383/1792873
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