Introduzione: L’impianto di menisco collagenico (CMI) è una tecnica di ingegneria tissutale per il trattamento delle lesioni meniscali non riparabili. Scopo dello studio è la valutazione dei risultati clinici preliminari e l’analisi ultrastrutturale e biochimica dell’impianto. Materiale e metodi: Trenta pazienti di età media di 38,6 anni sono stati trattati con il CMI presso il nostro Istituto dal marzo 2001. Venticinque presentavano una lesione primaria mentre 5 riferivano persistenza di dolore in esiti di pregressa meniscectomia parziale. La misura media della lesione era di 3.8 cm (da 2.5 a 5 cm). In 11 pazienti lo scaffold è stato suturato con tecnica inside-out, in 9 con tecnica all-inside, in 10 con tecnica mista. Sono state associate procedure chirurgiche comprendenti: 8 ricostruzioni del LCA, 2 HTO, 1 impianto di condrociti autologhi su membrana. Per la valutazione clinica sono state utilizzate le scale di Lysholm II e Tegner. A 6 e 12 mesi dall’intervento è stata eseguita una valutazione RM (GE e FSE Fat suppressed T2W scans). Sono stati eseguiti 2 second look con biopsia dell’impianto a 6 mesi. I campioni, così come lo scaffold, sono stati analizzati con metodiche di microscopia ottica, SEM, TEM, EDAX, cromatografiche (RP-HPLC) ed elettroforetiche (FACE). Risultati: Il follow-up medio è di 9.3 mesi (min. 2, max 18 mesi). A 3 mesi, 27 pazienti hanno mostrato un miglioramento clinico. Il tipo di sutura non ha influenzato il risultato finale. Alla RM si è osservata l’integrità dell’impianto ed un segnale progressivamente simile a quello delle fibrocartilagini. L’analisi morfologica ed ultrastrutturale ha mostrato la presenza di tessuto ialino infiltrato da cellule e vasi e circondato da fibre dello scaffold. L’analisi biochimica ha evidenziato la presenza di molecole di GAG, acido ialuronico e condroitinsolfato che non erano presenti prima dell’impianto. Conclusioni: I risultati preliminari del CMI sono promettenti e supportati dai dati morfologici e biochimici che evidenziano la formazione di nuovo tessuto meniscale all’interno dello scaffold.

Impianto di menisco collagenico (CMI): risultati preliminari ed analisi ultrastrutturale e biochimica dell’impianto.

RONGA, MARIO;CHERUBINO, PAOLO
2003-01-01

Abstract

Introduzione: L’impianto di menisco collagenico (CMI) è una tecnica di ingegneria tissutale per il trattamento delle lesioni meniscali non riparabili. Scopo dello studio è la valutazione dei risultati clinici preliminari e l’analisi ultrastrutturale e biochimica dell’impianto. Materiale e metodi: Trenta pazienti di età media di 38,6 anni sono stati trattati con il CMI presso il nostro Istituto dal marzo 2001. Venticinque presentavano una lesione primaria mentre 5 riferivano persistenza di dolore in esiti di pregressa meniscectomia parziale. La misura media della lesione era di 3.8 cm (da 2.5 a 5 cm). In 11 pazienti lo scaffold è stato suturato con tecnica inside-out, in 9 con tecnica all-inside, in 10 con tecnica mista. Sono state associate procedure chirurgiche comprendenti: 8 ricostruzioni del LCA, 2 HTO, 1 impianto di condrociti autologhi su membrana. Per la valutazione clinica sono state utilizzate le scale di Lysholm II e Tegner. A 6 e 12 mesi dall’intervento è stata eseguita una valutazione RM (GE e FSE Fat suppressed T2W scans). Sono stati eseguiti 2 second look con biopsia dell’impianto a 6 mesi. I campioni, così come lo scaffold, sono stati analizzati con metodiche di microscopia ottica, SEM, TEM, EDAX, cromatografiche (RP-HPLC) ed elettroforetiche (FACE). Risultati: Il follow-up medio è di 9.3 mesi (min. 2, max 18 mesi). A 3 mesi, 27 pazienti hanno mostrato un miglioramento clinico. Il tipo di sutura non ha influenzato il risultato finale. Alla RM si è osservata l’integrità dell’impianto ed un segnale progressivamente simile a quello delle fibrocartilagini. L’analisi morfologica ed ultrastrutturale ha mostrato la presenza di tessuto ialino infiltrato da cellule e vasi e circondato da fibre dello scaffold. L’analisi biochimica ha evidenziato la presenza di molecole di GAG, acido ialuronico e condroitinsolfato che non erano presenti prima dell’impianto. Conclusioni: I risultati preliminari del CMI sono promettenti e supportati dai dati morfologici e biochimici che evidenziano la formazione di nuovo tessuto meniscale all’interno dello scaffold.
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