Obiettivi: Scopo dello studio è valutare l’efficacia del trattamento delle lesioni condrali, focali ed artrosiche iniziali, del ginocchio e della caviglia con condrociti autologhi impiantati su membrana biologica (MACI®). Materiali e metodi: Per la riparazione di queste lesioni è stata utilizzata una tecnica di bioingegneria tissutale: condrociti autologhi, prelevati per via artroscopica dal ginocchio, sono stati coltivati in vitro per 4 settimane in siero autologo e seminati su una membrana di collagene tipo I/III la quale, in un secondo tempo artrotomico, è stata applicata nel difetto condrale utilizzando colla di fibrina. La struttura della membrana ed il fenotipo condrocitario sono stati indagati utilizzando tecniche di microscopia (ottica e SEM) ed elettroforesi (SDS PAGE 7 %). Con questa tecnica sono stati trattati, dal Dicembre 1999 al Maggio 2001, 18 pazienti (11 uomini, 7 donne) con età compresa tra i 17 ed i 52 anni. La misura media del difetto era 3.5 cm2 (min. 2, max 4.5). La localizzazione della lesione era la seguente: 9 condili femorali mediali, 2 condili femorali laterali, 1 troclea femorale, 1 rotula , 3 cupole astragaliche delle quali una associata a lesione della superficie tibiale, 2 piatti tibiali esterni dei quali uno associato a lesione rotulea. I pazienti sono stati valutati sotto il profilo clinico-funzionale (scheda ICRS, Cincinnati modificata, Lysholm II, Tegner ed AOFAS) e morfologico (RMN a 6 e 12 mesi post-op). Risultati: I dati forniti dalla microscopia ottica e dalla SEM hanno evidenziato condroblasti attivi nella produzione di fibrille collageniche. L’elettroforesi ha dimostrato la presenza di collagene tipo II all’interno della membrana. Il follow-up medio dei pazienti al momento del presente studio è di 6.4 mesi. Otto pazienti presentano un follow-up superiore ai 6 mesi, quattro ad 1 anno. I risultati clinici, secondo le scale di valutazione utilizzate, risultano essere uniformemente buoni con un incremento dei punteggi rispetto al periodo antecedente la procedura. La RMN ha evidenziato nei pazienti con un follow-up più lungo la presenza di tessuto cartilagineo simil-ialino nei difetti trattati. Conclusioni: MACI® si presenta come una tecnica innovativa per il trattamento delle lesioni condrali in virtù della semplicità di esecuzione dell’atto chirurgico, con riduzione dei tempi operatori e maggiore versatilità d’impiego rispetto alle tecniche tradizionali. I dati istologici e biochimici, così come i risultati clinico-funzionali e morfologici preliminari, dimostrano che MACI® è una tecnica promettente nel trattamento delle lesioni condrali.
Impianto di condrociti autologhi su membrana (MACI®):tecnica di ingegneria tissutale nella riparazione delle lesioni cartilaginee
CHERUBINO, PAOLO;RONGA, MARIO
2001-01-01
Abstract
Obiettivi: Scopo dello studio è valutare l’efficacia del trattamento delle lesioni condrali, focali ed artrosiche iniziali, del ginocchio e della caviglia con condrociti autologhi impiantati su membrana biologica (MACI®). Materiali e metodi: Per la riparazione di queste lesioni è stata utilizzata una tecnica di bioingegneria tissutale: condrociti autologhi, prelevati per via artroscopica dal ginocchio, sono stati coltivati in vitro per 4 settimane in siero autologo e seminati su una membrana di collagene tipo I/III la quale, in un secondo tempo artrotomico, è stata applicata nel difetto condrale utilizzando colla di fibrina. La struttura della membrana ed il fenotipo condrocitario sono stati indagati utilizzando tecniche di microscopia (ottica e SEM) ed elettroforesi (SDS PAGE 7 %). Con questa tecnica sono stati trattati, dal Dicembre 1999 al Maggio 2001, 18 pazienti (11 uomini, 7 donne) con età compresa tra i 17 ed i 52 anni. La misura media del difetto era 3.5 cm2 (min. 2, max 4.5). La localizzazione della lesione era la seguente: 9 condili femorali mediali, 2 condili femorali laterali, 1 troclea femorale, 1 rotula , 3 cupole astragaliche delle quali una associata a lesione della superficie tibiale, 2 piatti tibiali esterni dei quali uno associato a lesione rotulea. I pazienti sono stati valutati sotto il profilo clinico-funzionale (scheda ICRS, Cincinnati modificata, Lysholm II, Tegner ed AOFAS) e morfologico (RMN a 6 e 12 mesi post-op). Risultati: I dati forniti dalla microscopia ottica e dalla SEM hanno evidenziato condroblasti attivi nella produzione di fibrille collageniche. L’elettroforesi ha dimostrato la presenza di collagene tipo II all’interno della membrana. Il follow-up medio dei pazienti al momento del presente studio è di 6.4 mesi. Otto pazienti presentano un follow-up superiore ai 6 mesi, quattro ad 1 anno. I risultati clinici, secondo le scale di valutazione utilizzate, risultano essere uniformemente buoni con un incremento dei punteggi rispetto al periodo antecedente la procedura. La RMN ha evidenziato nei pazienti con un follow-up più lungo la presenza di tessuto cartilagineo simil-ialino nei difetti trattati. Conclusioni: MACI® si presenta come una tecnica innovativa per il trattamento delle lesioni condrali in virtù della semplicità di esecuzione dell’atto chirurgico, con riduzione dei tempi operatori e maggiore versatilità d’impiego rispetto alle tecniche tradizionali. I dati istologici e biochimici, così come i risultati clinico-funzionali e morfologici preliminari, dimostrano che MACI® è una tecnica promettente nel trattamento delle lesioni condrali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.