SOMMARIO: 1. La Costituzione non è né di destra né di sinistra, la Costituzione è di tutti, la Costituzione è le nostre radici, la nostra storia, il nostro presente e il nostro futuro.- 2. Il Governo non ha iniziativa legislativa in materia di leggi di revisione della Costituzione per non condizionare la libertà di voto dei parlamentari legati dal rapporto di fiducia.- 3. Le attuali Camere non sono legittimate alla revisione costituzionale, essendo state elette in virtù di una legge elettorale – il Porcellum – dichiarata incostituzionale con sentenza 13 gennaio 2014, n. 1, della Corte Costituzionale.- 4. Il quesito referendario è illegittimo perché viola la libertà e l’eguaglianza del voto, contenendo domande eterogenee ed essendo formulato in modo suggestivo.- 5. La modalità di elezione indiretta dei senatori viola il principio di sovranità popolare, che impone, invece, l’elezione “diretta” dei rappresentanti in Parlamento.- 6. L’azione congiunta del progetto di riforma e dell’Italicum, pur non incidendo espressamente sulle disposizioni che regolano la forma di governo, ne realizza una torsione “monocratica”.- 7. Il procedimento legislativo è inutilmente complicato, provocando conflittualità tra le due Camere e vizi di procedura capaci di inficiare la validità delle leggi che saranno deliberate.- 8. I nuovi senatori saranno non solo privi di legittimazione democratica, ma altresì liberi di agire in contrasto con gli interessi delle realtà territoriali dalle quali provengono.- 9. Le Regioni ordinarie subiscono una ingiustificata riduzione delle proprie competenze, mentre le Regioni speciali restano dotate di una forte autonomia ormai priva di senso e, talora, anche immeritata.- 10. L’ampliamento degli istituti di democrazia diretta è solo apparente e le garanzie costituzionali sono subdolamente compromesse.- 11. Un giudizio di sintesi.
Riflessioni critiche sul progetto di riforma costituzionale del 2016 e sulla formulazione del quesito referendario
D'ELIA, GIUSEPPE;
2016-01-01
Abstract
SOMMARIO: 1. La Costituzione non è né di destra né di sinistra, la Costituzione è di tutti, la Costituzione è le nostre radici, la nostra storia, il nostro presente e il nostro futuro.- 2. Il Governo non ha iniziativa legislativa in materia di leggi di revisione della Costituzione per non condizionare la libertà di voto dei parlamentari legati dal rapporto di fiducia.- 3. Le attuali Camere non sono legittimate alla revisione costituzionale, essendo state elette in virtù di una legge elettorale – il Porcellum – dichiarata incostituzionale con sentenza 13 gennaio 2014, n. 1, della Corte Costituzionale.- 4. Il quesito referendario è illegittimo perché viola la libertà e l’eguaglianza del voto, contenendo domande eterogenee ed essendo formulato in modo suggestivo.- 5. La modalità di elezione indiretta dei senatori viola il principio di sovranità popolare, che impone, invece, l’elezione “diretta” dei rappresentanti in Parlamento.- 6. L’azione congiunta del progetto di riforma e dell’Italicum, pur non incidendo espressamente sulle disposizioni che regolano la forma di governo, ne realizza una torsione “monocratica”.- 7. Il procedimento legislativo è inutilmente complicato, provocando conflittualità tra le due Camere e vizi di procedura capaci di inficiare la validità delle leggi che saranno deliberate.- 8. I nuovi senatori saranno non solo privi di legittimazione democratica, ma altresì liberi di agire in contrasto con gli interessi delle realtà territoriali dalle quali provengono.- 9. Le Regioni ordinarie subiscono una ingiustificata riduzione delle proprie competenze, mentre le Regioni speciali restano dotate di una forte autonomia ormai priva di senso e, talora, anche immeritata.- 10. L’ampliamento degli istituti di democrazia diretta è solo apparente e le garanzie costituzionali sono subdolamente compromesse.- 11. Un giudizio di sintesi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.