L'articolo esamina la rilevanza della "inaction" o pratica passiva ai fini della formazione del diritto internazionale consuetudinario nei recenti lavori della Commissione del diritto internazionale.,Vengono analizzate le tre condizioni che, in base a detti lavori, devono esistere in modo che l'"inaction" possa configurarsi e rilevare sia in relazione all'elemento oggettivo, sia in relazione all'elemento soggettivo della consuetudine internazionale, ovvero: una risposta alla prassi rilevante; la conoscenza della prassi da parte dello Stato la cui reazione si manifesti; un sufficiente periodo di tempo. Il lavoro, in relazione alla prima condizione, esamina l'ipotesi in cui la reazione dello Stato si basi su un diritto o si basi su un interesse, prendendo in considerazione le implicazioni derivanti dalla struttura della norma internazionale e dalla natura della prassi rilevante. Con riguardo alla seconda condizione l'articolo esamina quella prassi la cui conoscenzxa può presumersi, distinguendola rispetto alle ipotesi in cui la conoscenza della prassi non può presumersi, concludendo nel senso che l'"inaction" può rafforzare la dimostrazione dell'esistenza della consuetudine internazionale

RILIEVI IN TEMA DI INACTION E CONSUETUDINE INTERNAZIONALE ALLA LUCE DEI RECENTI LAVORI DELLA COMMISSIONE DEL DIRITTO INTERNAZIONALE

VISMARA, FABRIZIO
2016-01-01

Abstract

L'articolo esamina la rilevanza della "inaction" o pratica passiva ai fini della formazione del diritto internazionale consuetudinario nei recenti lavori della Commissione del diritto internazionale.,Vengono analizzate le tre condizioni che, in base a detti lavori, devono esistere in modo che l'"inaction" possa configurarsi e rilevare sia in relazione all'elemento oggettivo, sia in relazione all'elemento soggettivo della consuetudine internazionale, ovvero: una risposta alla prassi rilevante; la conoscenza della prassi da parte dello Stato la cui reazione si manifesti; un sufficiente periodo di tempo. Il lavoro, in relazione alla prima condizione, esamina l'ipotesi in cui la reazione dello Stato si basi su un diritto o si basi su un interesse, prendendo in considerazione le implicazioni derivanti dalla struttura della norma internazionale e dalla natura della prassi rilevante. Con riguardo alla seconda condizione l'articolo esamina quella prassi la cui conoscenzxa può presumersi, distinguendola rispetto alle ipotesi in cui la conoscenza della prassi non può presumersi, concludendo nel senso che l'"inaction" può rafforzare la dimostrazione dell'esistenza della consuetudine internazionale
2016
consuetudine internazionale
Vismara, Fabrizio
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11383/2060204
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