L'articolo analizza la sentenza con la quale la Corte di Giustizia ha stabilito che il trasferimento di dati personali al di fuori dell'IUnione europea può avvenire esclusivamente nei confronti di ordinamenti che assicurino una tutela dei dati sensibili almeno equivalente a quella vigente nell'Unione europea. L'analisi si sofferma anche sull'approfondimento delle conseguenze che tale pronuncia ha in relazione al trasferimento di dati tra Europa e Stati Uniti ed alla sopravvenuta inadeguatezza del sistema di tutela statunitense definto "Safe Harbor"

Studi sull'integrazione europea (2015). Vol. 3

SALVATORE, VINCENZO
2015-01-01

Abstract

L'articolo analizza la sentenza con la quale la Corte di Giustizia ha stabilito che il trasferimento di dati personali al di fuori dell'IUnione europea può avvenire esclusivamente nei confronti di ordinamenti che assicurino una tutela dei dati sensibili almeno equivalente a quella vigente nell'Unione europea. L'analisi si sofferma anche sull'approfondimento delle conseguenze che tale pronuncia ha in relazione al trasferimento di dati tra Europa e Stati Uniti ed alla sopravvenuta inadeguatezza del sistema di tutela statunitense definto "Safe Harbor"
2015
Salvatore, Vincenzo
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11383/2062383
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