Introduzione: L’obesità rappresenta uno dei principali problemi di salute pubblica a livello planetario. Oltre a costituire un importante fattore di rischio per patologie croniche, l’obesità è stata dimostrata contribuire significativamente allo sviluppo precoce di osteoartrosi dell’anca e, di conseguenza, alla necessità di impiantare artroprotesi di anca (THA). Obiettivo di questo studio è la valutazione degli effetti dell’obesità sul posizionamento delle componenti protesiche. Materiali e Metodi: 312 pazienti sono stati inclusi nello studio. La popolazione è stata stratificata in base al BMI del paziente, come indicato dalla OMS: 4 pazienti sottopeso, 112 pazienti normopeso, 131 pazienti sovrappeso, 51 pazienti obesi di 1° grado, 10 pazienti obesi di 2° grado, 4 pazienti obesi di 3° grado. La popolazione è stata sottoposta a valutazione clinica (sopravvivenza degli impianti, tempo operatorio, bilancio perdite ematiche totali, tasso di complicanze) e radiografica (offset femorale, inclinazione acetabolare, antiversione acetabolare, osteolisi peri-acetabolare) Risultati: Il follow up medio dei pazienti è stato di 52 mesi. Nel paziente sovrappeso/obeso risultano maggiori l’inclinazione (48.70° vs 45.94°), il tempo operatorio (86 minuti vs 80 minuti) e le perdite ematiche totali (1026cc vs 761cc), (p<0.01). Discussione: L’analisi statistica ha riscontrato correlazione significativa tra classe di obesità ed inclinazione del cotile, tempo operatorio, perdite ematiche intra-operatorie e totali; vi è inoltre significatività tra BMI ed età al momento dell’impianto, inclinazione del cotile, tempo operatorio (p<0.05). Conclusioni: Il corretto posizionamento delle componenti protesiche, obiettivo ultimo dell’impianto di un’artroprotesi, non risulta significativamente connesso all’obesità. Pur rimanendo nei limiti di sicurezza, l’inclinazione della componente acetabolare aumenta proporzionalmente al BMI. L’esperienza del chirurgo costituisce il più importante fattore per il corretto posizionamento delle componenti protesiche.
L’obesità quale fattore di rischio nella protesizzazione primaria dell'anca.
Michele Francesco Surace;Luca Monestier;NAHUM, MARCEL ABRAHAM
;Marco Calvi
2017-01-01
Abstract
Introduzione: L’obesità rappresenta uno dei principali problemi di salute pubblica a livello planetario. Oltre a costituire un importante fattore di rischio per patologie croniche, l’obesità è stata dimostrata contribuire significativamente allo sviluppo precoce di osteoartrosi dell’anca e, di conseguenza, alla necessità di impiantare artroprotesi di anca (THA). Obiettivo di questo studio è la valutazione degli effetti dell’obesità sul posizionamento delle componenti protesiche. Materiali e Metodi: 312 pazienti sono stati inclusi nello studio. La popolazione è stata stratificata in base al BMI del paziente, come indicato dalla OMS: 4 pazienti sottopeso, 112 pazienti normopeso, 131 pazienti sovrappeso, 51 pazienti obesi di 1° grado, 10 pazienti obesi di 2° grado, 4 pazienti obesi di 3° grado. La popolazione è stata sottoposta a valutazione clinica (sopravvivenza degli impianti, tempo operatorio, bilancio perdite ematiche totali, tasso di complicanze) e radiografica (offset femorale, inclinazione acetabolare, antiversione acetabolare, osteolisi peri-acetabolare) Risultati: Il follow up medio dei pazienti è stato di 52 mesi. Nel paziente sovrappeso/obeso risultano maggiori l’inclinazione (48.70° vs 45.94°), il tempo operatorio (86 minuti vs 80 minuti) e le perdite ematiche totali (1026cc vs 761cc), (p<0.01). Discussione: L’analisi statistica ha riscontrato correlazione significativa tra classe di obesità ed inclinazione del cotile, tempo operatorio, perdite ematiche intra-operatorie e totali; vi è inoltre significatività tra BMI ed età al momento dell’impianto, inclinazione del cotile, tempo operatorio (p<0.05). Conclusioni: Il corretto posizionamento delle componenti protesiche, obiettivo ultimo dell’impianto di un’artroprotesi, non risulta significativamente connesso all’obesità. Pur rimanendo nei limiti di sicurezza, l’inclinazione della componente acetabolare aumenta proporzionalmente al BMI. L’esperienza del chirurgo costituisce il più importante fattore per il corretto posizionamento delle componenti protesiche.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.