Introduzione: Le fratture del radio distale rappresentano circa un sesto delle fratture trattate chirurgicamente. Negli ultimi anni il trattamento più frequentemente utilizzato è stato la riduzione aperta e fissazione interna mediante placche e viti (ORIF), ottenendo così un rapido recupero funzionale. L’utilizzo dei fili di Kirschner e fissatore esterno (CREF) è un trattamento meno cruento, rapido ed economico, che la letteratura ha comunque dimostrato come efficace. Scopo dello studio è stato verificare i risultati a medio termine dei trattamenti proposti. Materiali e Metodi: 35 pazienti con frattura di radio distale sono stati trattati nell’arco di un anno: 16 mediante CREF e 19 mediante ORIF. I pazienti sono stati valutati clinicamente e con questionari dedicati. I parametri radiografici analizzati sono stati: tilt volare, tilt ulnare, altezza del radio, varianza ulnare e segni di degenerazione artrosica. Eventuali complicazioni sono state documentate. L’analisi dei dati è stata eseguita con software dedicato. Risultati: Al follow-up a medio termine, 4 anni in media, dal confronto tra i trattamenti proposti non sono state evidenziate differenze significative dei valori di forza di presa della mano, dell’articolarità residua e dei parametri radiografici. Una corrispondenza significativa, invece, è emersa tra i valori DASH e PRWE; DASH e VAS; PRWE e VAS. Un’incidenza maggiore di complicanze è emersa nel gruppo dei pazienti con CREF, seppur non statisticamente significativa. Discussione: Nel trattamento delle fratture di polso negli ultimi anni la prevalenza di ORIF è aumentata. Le indicazioni all’utilizzo di CREF sono l’esposizione della frattura e la comminuzione articolare. La superiorità del trattamento con ORIF a breve termine, dimostrata in diversi studi, si riduce nel tempo. A medio termine non si evidenziano differenze significative cliniche e radiografiche. Il tasso di complicazioni è maggiore nel gruppo CREF, probabilmente correlato ad un’eccessiva distrazione del fissatore esterno e al passaggio per cutaneo dei mezzi di sintesi. Conclusioni: Il trattamento delle fratture di radio distale con ORIF o CREF garantisce in entrambi i casi, ottimi risultati clinici e radiografici. Nei primi mesi dalla procedura, i risultati clinici del trattamento ORIF sembrano migliori, ma a lungo termine non vi sono differenze significative tra i due trattamenti.

Riduzione e sintesi con placca volare versus fissatore e sterno e fili di Kirshner nel trattamento delle fratture di polso: valutazione comparativa a 4 anni di follow-up.

Stefania Fozzato
;
PIN, DAVIDE;Davide Tanas;Alessandro Fagetti;Michele Francesco Surace
2017-01-01

Abstract

Introduzione: Le fratture del radio distale rappresentano circa un sesto delle fratture trattate chirurgicamente. Negli ultimi anni il trattamento più frequentemente utilizzato è stato la riduzione aperta e fissazione interna mediante placche e viti (ORIF), ottenendo così un rapido recupero funzionale. L’utilizzo dei fili di Kirschner e fissatore esterno (CREF) è un trattamento meno cruento, rapido ed economico, che la letteratura ha comunque dimostrato come efficace. Scopo dello studio è stato verificare i risultati a medio termine dei trattamenti proposti. Materiali e Metodi: 35 pazienti con frattura di radio distale sono stati trattati nell’arco di un anno: 16 mediante CREF e 19 mediante ORIF. I pazienti sono stati valutati clinicamente e con questionari dedicati. I parametri radiografici analizzati sono stati: tilt volare, tilt ulnare, altezza del radio, varianza ulnare e segni di degenerazione artrosica. Eventuali complicazioni sono state documentate. L’analisi dei dati è stata eseguita con software dedicato. Risultati: Al follow-up a medio termine, 4 anni in media, dal confronto tra i trattamenti proposti non sono state evidenziate differenze significative dei valori di forza di presa della mano, dell’articolarità residua e dei parametri radiografici. Una corrispondenza significativa, invece, è emersa tra i valori DASH e PRWE; DASH e VAS; PRWE e VAS. Un’incidenza maggiore di complicanze è emersa nel gruppo dei pazienti con CREF, seppur non statisticamente significativa. Discussione: Nel trattamento delle fratture di polso negli ultimi anni la prevalenza di ORIF è aumentata. Le indicazioni all’utilizzo di CREF sono l’esposizione della frattura e la comminuzione articolare. La superiorità del trattamento con ORIF a breve termine, dimostrata in diversi studi, si riduce nel tempo. A medio termine non si evidenziano differenze significative cliniche e radiografiche. Il tasso di complicazioni è maggiore nel gruppo CREF, probabilmente correlato ad un’eccessiva distrazione del fissatore esterno e al passaggio per cutaneo dei mezzi di sintesi. Conclusioni: Il trattamento delle fratture di radio distale con ORIF o CREF garantisce in entrambi i casi, ottimi risultati clinici e radiografici. Nei primi mesi dalla procedura, i risultati clinici del trattamento ORIF sembrano migliori, ma a lungo termine non vi sono differenze significative tra i due trattamenti.
2017
Fozzato, Stefania; Pin, Davide; Tanas, Davide; Fagetti, Alessandro; Surace, MICHELE FRANCESCO
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