Nell'estate del 1816, sulle rive del Lago di Ginevra, il gruppo di viaggiatori inglesi riuniti da Lord Byron a Villa Diodati alternava gli studi sul magnetismo alla lettura dei racconti gotici. Byron ebbe l'idea di una gara sulla ricerca del soggetto più terrificante: John Polidori ideò la trama del "Vampiro", Mary Shelley fu folgorata da un incubo che le donò il tema di "Frankenstein". Ma sono proprio il sogno e l'incubo, nuovi veicoli conoscitivi della grande stagione romantica, a fornire la chiave di volta di quelle creazioni, che transiteranno alla fine del secolo verso i nuovi orizzonti della psicanalisi.

"Sogni e favole io fingo". Sulla genesi del "Frankenstein" di Mary Shelley

Gianmarco Gaspari
2020-01-01

Abstract

Nell'estate del 1816, sulle rive del Lago di Ginevra, il gruppo di viaggiatori inglesi riuniti da Lord Byron a Villa Diodati alternava gli studi sul magnetismo alla lettura dei racconti gotici. Byron ebbe l'idea di una gara sulla ricerca del soggetto più terrificante: John Polidori ideò la trama del "Vampiro", Mary Shelley fu folgorata da un incubo che le donò il tema di "Frankenstein". Ma sono proprio il sogno e l'incubo, nuovi veicoli conoscitivi della grande stagione romantica, a fornire la chiave di volta di quelle creazioni, che transiteranno alla fine del secolo verso i nuovi orizzonti della psicanalisi.
2020
Mary Shelley, Frankenstein, George Byron, John Polidori, Fuessli, Borges, sogno, Romanticismo, magnetismo, Villa Diodati, 1816
Gaspari, Gianmarco
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