Il ticinese Angelo Casè, noto anche in Italia per i suoi versi ("I compagni del Cribbio" uscirono nel 1965 per Mondadori, nella collana "Il Tornasole", diretta da Vittorio Sereni e Niccolò Gallo), sta suscitando attenzione anche per i suoi racconti, che le cure di Flavio Catenazzi vanno proponendo a un pubblico sempre più attento. Qui si indagano le scelte narrative del racconto lungo "Il loculo", pubblicato ora da Casagrande a cura dello stesso Catenazzi. L'originalità dello scrittore è messa in luce anche con riferimenti alla narrativa ticinese coeva, sempre attenta (da Martini a Filippini) al tema della morte, qui sublimata da un singolarissimo epos rustico che si conferma tra le cifre distintive dell'opera di Casè.
L'idillio infranto. Angelo Casè tra poesia e prosa
Gianmarco Gaspari
2019-01-01
Abstract
Il ticinese Angelo Casè, noto anche in Italia per i suoi versi ("I compagni del Cribbio" uscirono nel 1965 per Mondadori, nella collana "Il Tornasole", diretta da Vittorio Sereni e Niccolò Gallo), sta suscitando attenzione anche per i suoi racconti, che le cure di Flavio Catenazzi vanno proponendo a un pubblico sempre più attento. Qui si indagano le scelte narrative del racconto lungo "Il loculo", pubblicato ora da Casagrande a cura dello stesso Catenazzi. L'originalità dello scrittore è messa in luce anche con riferimenti alla narrativa ticinese coeva, sempre attenta (da Martini a Filippini) al tema della morte, qui sublimata da un singolarissimo epos rustico che si conferma tra le cifre distintive dell'opera di Casè.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.