La rete di assistenza alla cronicità: epidemiologia di un fenomeno sanitario e socio-culturale.

E’ noto che i pazienti affetti da una patologia cronica - o da una combinazione di malattie croniche (pluripatologie) - hanno un rischio di morbilità e di mortalità più alto rispetto al resto della popolazione indenne. Non è però scontato che la malattia degeneri - come fa intendere la denominazione di uso corrente di malattia cronico-degenerativa, peggiorando la qualità della vita della persona in termini di deterioramento delle proprie funzioni e riduzione della propria autonomia. Per evitare ciò è indispensabile mettere in atto una sequenza di azioni perfettamente concatenate sia di salute pubblica, a impronta preventiva, sia di tipo clinico assistenziale nei confronti del singolo paziente. Infatti, la consapevolezza dell’individuo gioca un ruolo determinante, configurandosi come fattiva partecipazione inizialmente al percorso di salute e poi, eventualmente - nel caso di diagnosi di malattia - al piano di cura. La gran parte del lavoro degli operatori della sanità in tema di malattie croniche consiste nella divulgazione approfondita della conoscenza dei fattori di protezione e dei fattori di rischio rispetto alle malattie medesime. Segue una sensibilizzazione alle possibilità offerte dalle tecniche di diagnosi precoci (screening), all’interno di uno schema epidemiologicamente definito di correlazione tra malattie, fasce di età e sesso. Infine, nel terreno delle singole specialità, si delineano i percorsi di cura specifici per la patologia e adatti al singolo malato. Appare evidente che i portatori di interessi, all’interno del panorama appena tracciato per sommi capi, sono diversi, in un intersecarsi di distinte competenze e di professionalità. L’obiettivo dello studio è quello di confrontare le soluzioni finora proposte a livello regionale, alla luce di nuove frontiere e di limiti di sostenibilità economica del sistema sanitario.