Il moltiplicarsi di iniziative civiche e sociali che coinvolgono i piccoli centri a rischio di spopolamento offre l’occasione per verificare empiricamente la tenuta e il funzionamento di diverse ipotesi “per immaginare un futuro diverso”. Particolare rilievo assumono oggi le cosiddette strategie culturali: interventi che agiscono su rappresentazioni e simboli per contrastare tendenze marginalizzanti. Il contributo presenta e discute due studi di caso: la sperimentazione del modello Sprar di accoglienza diffusa per rifugiati e richiedenti asilo in un paese dell’Aspromonte reggino (Sant’Alessio) e l’azione di contrasto al degrado promossa dall’associazione Nocetum ai confini fra Milano e un’area rurale circostante. Il dialogo fra casi tanto diversi consente di evidenziare elementi ricorrenti nell’attivazione di strategie culturali di valorizzazione locale, relative alla forma di questi interventi, non al loro contenuto. In primo luogo, il fatto che culture organizzative e stili associativi dei soggetti che promuovono le azioni studiate sono il frutto di più livelli di negoziazione, legati alla capacità di imbastire percorsi di implementazione della propria reputazione. In secondo luogo, l’analisi evidenzia l’ambiguo ruolo giocato dalle rappresentazioni di cui i territori analizzati sono tradizionalmente stati oggetto e il loro porsi come condizioni locali ineludibili per chiunque voglia promuovere processi di valorizzazione attraverso strategie culturali.

Due strategie culturali tra marginalità e accoglienza

Sebastiano Citroni
2020-01-01

Abstract

Il moltiplicarsi di iniziative civiche e sociali che coinvolgono i piccoli centri a rischio di spopolamento offre l’occasione per verificare empiricamente la tenuta e il funzionamento di diverse ipotesi “per immaginare un futuro diverso”. Particolare rilievo assumono oggi le cosiddette strategie culturali: interventi che agiscono su rappresentazioni e simboli per contrastare tendenze marginalizzanti. Il contributo presenta e discute due studi di caso: la sperimentazione del modello Sprar di accoglienza diffusa per rifugiati e richiedenti asilo in un paese dell’Aspromonte reggino (Sant’Alessio) e l’azione di contrasto al degrado promossa dall’associazione Nocetum ai confini fra Milano e un’area rurale circostante. Il dialogo fra casi tanto diversi consente di evidenziare elementi ricorrenti nell’attivazione di strategie culturali di valorizzazione locale, relative alla forma di questi interventi, non al loro contenuto. In primo luogo, il fatto che culture organizzative e stili associativi dei soggetti che promuovono le azioni studiate sono il frutto di più livelli di negoziazione, legati alla capacità di imbastire percorsi di implementazione della propria reputazione. In secondo luogo, l’analisi evidenzia l’ambiguo ruolo giocato dalle rappresentazioni di cui i territori analizzati sono tradizionalmente stati oggetto e il loro porsi come condizioni locali ineludibili per chiunque voglia promuovere processi di valorizzazione attraverso strategie culturali.
2020
piccolo centri; spopolamento; marginalità; strategie culturali; accoglienza
Citroni, Sebastiano
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11383/2102666
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