La pandemia da Covid-19 ha evidenziato le criticità di pubblicazione e circolazione della ricerca scientifica basate sugli abbonamenti e la concentrazione editoriale. Per consentire l’accesso alle fonti nel periodo del lockdown sono nate iniziative internazionali di solidarietà digitale, purtroppo a termine, e attività intercontinentali di condivisione di risorse tra biblioteche. Un appello di NILDE ha sollevato la questione del modello di disseminazione del sapere e fatto alcune proposte agli editori. La riflessione sull’accesso aperto deve aprirsi al contributo di altre tipologie di biblioteche, oltre a quelle accademiche, ma anche ad archivi e musei. Tutte le istituzioni che conservano documenti e che vedono l’informazione come un bene comune e non come una merce possono, infatti, contribuire alla grande sfida dell’accesso aperto alla conoscenza.
L'accesso aperto prima e dopo la pandemia
Giovanna Colombo;
2020-01-01
Abstract
La pandemia da Covid-19 ha evidenziato le criticità di pubblicazione e circolazione della ricerca scientifica basate sugli abbonamenti e la concentrazione editoriale. Per consentire l’accesso alle fonti nel periodo del lockdown sono nate iniziative internazionali di solidarietà digitale, purtroppo a termine, e attività intercontinentali di condivisione di risorse tra biblioteche. Un appello di NILDE ha sollevato la questione del modello di disseminazione del sapere e fatto alcune proposte agli editori. La riflessione sull’accesso aperto deve aprirsi al contributo di altre tipologie di biblioteche, oltre a quelle accademiche, ma anche ad archivi e musei. Tutte le istituzioni che conservano documenti e che vedono l’informazione come un bene comune e non come una merce possono, infatti, contribuire alla grande sfida dell’accesso aperto alla conoscenza.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.