Il contributo rilegge il concetto di criminalscapes (Corona e Sciarrone, 2012) alla luce della Convenzione europea del paesaggio ed attraverso gli strumenti interpretativi della geografia. Il paesaggio criminale emerge come un modello complesso che oltrepassa l’idea di “degrado” richiamata dalla Convenzione per materializzare processi sociali, politici ed economici di natura criminale che determinano perdite di capitale non solo ambientale ma anche sociale, politico ed economico, in termini di democrazia, beni comuni e libero mercato. Il contributo si interroga infine sulla relazione fra il paesaggio e la popolazione residente per capire come analizzare le percezioni dei paesaggi criminali e le relazioni socioculturali che le sottendono.
Nonostante la convenzione. Il paesaggio criminale
Muti Giuseppe
2021-01-01
Abstract
Il contributo rilegge il concetto di criminalscapes (Corona e Sciarrone, 2012) alla luce della Convenzione europea del paesaggio ed attraverso gli strumenti interpretativi della geografia. Il paesaggio criminale emerge come un modello complesso che oltrepassa l’idea di “degrado” richiamata dalla Convenzione per materializzare processi sociali, politici ed economici di natura criminale che determinano perdite di capitale non solo ambientale ma anche sociale, politico ed economico, in termini di democrazia, beni comuni e libero mercato. Il contributo si interroga infine sulla relazione fra il paesaggio e la popolazione residente per capire come analizzare le percezioni dei paesaggi criminali e le relazioni socioculturali che le sottendono.File | Dimensione | Formato | |
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