La statuizione della Suprema Corte con cui viene riconosciuta la possibilità per il Giudice tributario di “sindacare” la scelta del metodo di accertamento tutte le volte in cui da tale scelta derivi per il contribuente un concreto “pregiudizio sostanziale” in ragione della “irragionevolezza” e della “incongruità” del maggior reddito in tal modo accertato, offre l’occasione per approfondire tale tematica e verificare se la tutela del contribuente debba passare necessariamente attraverso il riconoscimento del vizio di legittimità dell’atto impositivo per eccesso di potere, in ragione, cioè, dello “sviamento” del potere discrezionale di scelta della metodologia accertativa dal fine per cui tale potere è attribuito dalla legge all’Amministrazione finanziaria, oppure se tale tutela possa esprimersi in altre forme
Il falso problema della (in)sindacabilità del potere di scelta del metodo di accertamento : brevi note a margine di una recente pronuncia della Suprema Corte
ZAGA' S
2017-01-01
Abstract
La statuizione della Suprema Corte con cui viene riconosciuta la possibilità per il Giudice tributario di “sindacare” la scelta del metodo di accertamento tutte le volte in cui da tale scelta derivi per il contribuente un concreto “pregiudizio sostanziale” in ragione della “irragionevolezza” e della “incongruità” del maggior reddito in tal modo accertato, offre l’occasione per approfondire tale tematica e verificare se la tutela del contribuente debba passare necessariamente attraverso il riconoscimento del vizio di legittimità dell’atto impositivo per eccesso di potere, in ragione, cioè, dello “sviamento” del potere discrezionale di scelta della metodologia accertativa dal fine per cui tale potere è attribuito dalla legge all’Amministrazione finanziaria, oppure se tale tutela possa esprimersi in altre formeI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.