Nella prospettiva dell’imagologia, sono valutate similitudini e differenze dei volti di Milano rappresentati da Delio Tessa, Giovanni Battista Angioletti e Franco Loi, per i quali il senso di appartenenza alla città lombarda maturò, decrebbe o nacque negli stessi anni Trenta. L’incontro-scontro tra l’edilizia e la società ambrosiane e il loro riflesso sull’interiorità degli autori ha generato pagine che raccontano in maniera diversa la stessa ricerca dell’altro e di sé attraverso le vie de "La città che sale" (Umberto Boccioni).
Noi gente di strada. Milano nello sguardo di Tessa, Angioletti e Loi
Maiolini E
2012-01-01
Abstract
Nella prospettiva dell’imagologia, sono valutate similitudini e differenze dei volti di Milano rappresentati da Delio Tessa, Giovanni Battista Angioletti e Franco Loi, per i quali il senso di appartenenza alla città lombarda maturò, decrebbe o nacque negli stessi anni Trenta. L’incontro-scontro tra l’edilizia e la società ambrosiane e il loro riflesso sull’interiorità degli autori ha generato pagine che raccontano in maniera diversa la stessa ricerca dell’altro e di sé attraverso le vie de "La città che sale" (Umberto Boccioni).File | Dimensione | Formato | |
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