Il saggio si interroga sulla possibile ascendenza della figura della donna vampiro, sviluppato all’interno della breve ma prolifica stagione del gotico italiano degli anni Sessanta, la quale si distingue nettamente dall’immagine più consolidata del suo corrispettivo maschile, Dracula. Vorrei azzardare l’ipotesi che l’iconografia sottesa all’immagine della vampira/strega appartenga alla tradizione del Teatro anatomico, ma sia debitrice dei modelli femminili in ceroplastica prodotti principalmente in Italia nel Diciottesimo secolo e poi diffusi in tutta Europa.
Femminilità e trucage macabro nel gotico italiano tra cere anatomiche e memento mori
Deborah Toschi
2019-01-01
Abstract
Il saggio si interroga sulla possibile ascendenza della figura della donna vampiro, sviluppato all’interno della breve ma prolifica stagione del gotico italiano degli anni Sessanta, la quale si distingue nettamente dall’immagine più consolidata del suo corrispettivo maschile, Dracula. Vorrei azzardare l’ipotesi che l’iconografia sottesa all’immagine della vampira/strega appartenga alla tradizione del Teatro anatomico, ma sia debitrice dei modelli femminili in ceroplastica prodotti principalmente in Italia nel Diciottesimo secolo e poi diffusi in tutta Europa.File | Dimensione | Formato | |
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