La grammatica nell'insegnamento dell'italiano per stranieri. Metodi e modelli per l'acquisizione della grammatica

L’insegnamento della grammatica ai parlanti nativi e non nativi è stato sempre caratterizzato da una serie di interrogativi, primo fra i quali il concetto stesso di grammatica e la sua applicabilità in chiave glottodidattica. La prima parte della tesi propone un tentativo di connessione fra le ricerche di ambito linguistico sulla natura e sul funzionamento della lingua e le soluzioni che la glottodidattica e la pedagogia hanno indicato. Sul piano metodologico si noterà come non esista, rispetto all’insegnamento della grammatica nei corsi di italiano per stranieri, un singolo approccio che possa essere applicato in ogni contesto e con i diversi tipi di discenti che il docente può incontrare. La seconda parte del lavoro di ricerca analizza la percezione della grammatica e della didattica grammaticale da parte di apprendenti stranieri, ai quali è stato proposto un questionario glottodidattico, cercando di rilevare le sensazioni che la parola grammatica evoca negli studenti, elicitandone le impressioni. I due contributi principali della tesi sono caratterizzati da un forte dialogo a causa dell’esigenza di correlare i risultati della ricerca di ambito linguistico con gli elementi della pratica in glottodidattica; in passato i due settori, almeno in Italia, seguivano percorsi diversificati in rigoroso isolamento. Le scelte relative agli approcci rispetto all’insegnamento della grammatica nei corsi di italiano per stranieri riguardano differenti opinioni e modelli teorici che fanno riferimento alla maniera nella quale è possibile spiegare il funzionamento di una lingua. La stessa percezione della grammatica e del suo insegnamento rimanda a fattori socioculturali dipendenti dalle teorie. In conclusione, si rileva che da un lato i docenti di italiano L2 dovrebbero allontanarsi dall’insegnamento di una grammatica standard di tipo letterario, dotata di rigidi modelli di riferimento, e dall’altro si riscontra l’esigenza di migliorare i metodi comunicativi largamente diffusi, procedendo verso un più ampio eclettismo accademico-scientifico.