Nell’ambito del dibattito sul rinnovamento dell’arte sacra nella prima metà del Novecento, propedeutico alla svolta conciliare, vengono analizzate, col supporto di materiale d’archivio, due importanti committenze svizzere, affidate a tre artisti italiani: Corrado Mezzana, Vittorio Trainini e Gino Severini, i primi due attivi nel cantiere della basilica del Sacro Cuore di Lugano e il terzo nel convento dei Cappuccini di Sion. Il focus della trattazione è posto sulle divergenti modalità di rappresentazione del soggetto religioso e sul ruolo del citazionismo di matrice eclettico-storicista, evocante i fasti danteschi, giotteschi e raffaelleschi.
Corrado Mezzana, Vittorio Trainini e Gino Severini in Svizzera. Tra Dante Giotto e Raffaello
Massimiliano Ferrario
2022-01-01
Abstract
Nell’ambito del dibattito sul rinnovamento dell’arte sacra nella prima metà del Novecento, propedeutico alla svolta conciliare, vengono analizzate, col supporto di materiale d’archivio, due importanti committenze svizzere, affidate a tre artisti italiani: Corrado Mezzana, Vittorio Trainini e Gino Severini, i primi due attivi nel cantiere della basilica del Sacro Cuore di Lugano e il terzo nel convento dei Cappuccini di Sion. Il focus della trattazione è posto sulle divergenti modalità di rappresentazione del soggetto religioso e sul ruolo del citazionismo di matrice eclettico-storicista, evocante i fasti danteschi, giotteschi e raffaelleschi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.