La riscoperta di Caravaggio, in parte già prefiguratasi fra l’ultimo quarto del XVIII secolo e i primi decenni del XIX, manifestò compiutamente i suoi effetti a partire da metà Ottocento, in netto anticipo rispetto al rilancio storiografico, purovisibilista e formalista, dell’arte del Seicento, avviato nel primo quarto del XX secolo (Wölfflin, Riegl, Voss) e definitosi tra la fine degli anni Quaranta e gli anni Sessanta (Mahon, Longhi, Wittkower, Haskell). Partendo dagli influssi caravaggeschi ravvisabili nella ricerca di autori come Wright of Derby, Goya, David e Géricault, nel contributo saranno sondate le tappe principali della ricezione e della rilettura del naturalismo di Michelangelo Merisi lungo la stagione del Realismo francese - in primis courbettiano - per poi approdare a Cézanne, apripista della stagione avanguardista, pregna di omaggi all’estro del pittore lombardo, presenti anche nel periodo del rappel à l’ordre. Una fascinazione trasversale in grado di esprimersi sul doppio binario che caratterizzò il dibattito artistico della prima metà del Novecento, alimentando audaci letture critiche, come quella testoriana, e sfociando in una vera e propria mitizzazione, destinata a divenire un leitmotiv anche nell’ambito di alcune delle più caratteristiche espressioni di neoavanguardia contemporanee e postmoderne: dalla performance, alla video art, dall’azionismo ai tableaux vivants, sino all’iperrealismo, alla fotografia e alla street art.
Neocaravaggismi contemporanei. L'eredità del Merisi dall'Ottocento a oggi
Massimiliano Ferrario
2023-01-01
Abstract
La riscoperta di Caravaggio, in parte già prefiguratasi fra l’ultimo quarto del XVIII secolo e i primi decenni del XIX, manifestò compiutamente i suoi effetti a partire da metà Ottocento, in netto anticipo rispetto al rilancio storiografico, purovisibilista e formalista, dell’arte del Seicento, avviato nel primo quarto del XX secolo (Wölfflin, Riegl, Voss) e definitosi tra la fine degli anni Quaranta e gli anni Sessanta (Mahon, Longhi, Wittkower, Haskell). Partendo dagli influssi caravaggeschi ravvisabili nella ricerca di autori come Wright of Derby, Goya, David e Géricault, nel contributo saranno sondate le tappe principali della ricezione e della rilettura del naturalismo di Michelangelo Merisi lungo la stagione del Realismo francese - in primis courbettiano - per poi approdare a Cézanne, apripista della stagione avanguardista, pregna di omaggi all’estro del pittore lombardo, presenti anche nel periodo del rappel à l’ordre. Una fascinazione trasversale in grado di esprimersi sul doppio binario che caratterizzò il dibattito artistico della prima metà del Novecento, alimentando audaci letture critiche, come quella testoriana, e sfociando in una vera e propria mitizzazione, destinata a divenire un leitmotiv anche nell’ambito di alcune delle più caratteristiche espressioni di neoavanguardia contemporanee e postmoderne: dalla performance, alla video art, dall’azionismo ai tableaux vivants, sino all’iperrealismo, alla fotografia e alla street art.File | Dimensione | Formato | |
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