Assessing mental pain as a predictive factor of suicide risk in a clinical sample of patients with psychiatric disorders

Suicide is a leading cause of death globally. According to modern suicidology, one of the major risk factors is represented by high levels of mental pain, described as an intolerable subjective experience that the person wishes to end by any means, including physical death. Mental pain is a parameter that can be measured through psychometric scales that are simple and rapid to use and therefore potentially usable as a large-scale screening method, even by non-psychiatric specialists. The objective of this work is to establish whether the measurement of mental pain levels is predictive with respect not only to suicidal ideation, but also to the actual implementation of suicidal behavior or actual suicide during a 12-month follow-up on patients afferent to outpatient services. Among the psychometric scales used in the present study, C-SSRS, BDI-II, BHS and PAS proved useful in predicting the implementation of suicidal behaviors within the first six months of their administration (p<0.05). Among these, BHS (Hoplessness), PAS (Psychache) and BDI-II (Depression) are undoubtedly easier to use, as they are self-reported. Furthermore, BHS and PAS are independent diagnoses and can therefore also be extended to non-psychiatric contexts, such as general medicine clinics. Alongside this data, interesting insights have been identified, in particular in relation to serum calcium values and blood inflammatory parameters which could provide further "alerts" to be considered in the future.

Il suicidio è una delle principali cause di morte a livello globale. Secondo la moderna suicidologia, uno dei fattori di rischio maggiori è rappresentato da elevati livelli di dolore mentale, descritto come un'esperienza soggettiva intollerabile alla quale la persona desidera porre fine con ogni mezzo, inclusa la morte fisica. Il dolore mentale è un parametro misurabile attraverso scale psicometriche di semplice e rapido utilizzo e quindi potenzialmente impiegabili come metodo di screening su larga scala, anche da specialisti non psichiatri. L’obiettivo di questo lavoro è stabilire se la misurazione dei livelli di dolore mentale sia predittiva rispetto non solo all'ideazione suicidaria, ma anche alla messa in atto effettiva di comportamenti suicidari o di suicidio effettivo durante un follow up di 12 mesi su pazienti afferenti ai servizi ambulatoriali psichiatrici. Tra le scale psicometriche utilizzate nel presente studio, C-SSRS, BDI-II, BHS e PAS si sono dimostrate utili nel predire l’attuazione di comportamenti suicidari entro i primi sei mesi dalla loro somministrazione (p<0,05). Tra queste, BHS (Hoplessness), PAS (Psychache) e BDI-II (Depressione) sono indubbiamente di più agevole impiego, in quanto self-reported. BHS e PAS sono, inoltre, diagnosi indipendenti e quindi estendibili anche in contesti non psichiatrici, quali ad esempio gli ambulatori di Medicina Generale. Accanto a questi dati sono stati individuati interessanti spunti di approfondimento, in particolare in relazione ai valori di calcemia sierica e ai parametri infiammatori ematici che potrebbero fornire ulteriori “alert” da considerare in futuro.