L’articolo mira ad analizzare le innovazioni che la Nature Restoration Law vuole apportare sotto il profilo dell’obbligo di rimuovere le barriere fluviali, al fine di raggiungere l’obiettivo che almeno venticinque mila chilometri di fiumi siano entro il 2030 a flusso libero. La Strategia sulla biodiversità e la Nature Restoration Law si pongono in continuità, da un lato, con il quadro più generale delineato dalla Direttiva Quadro sulle Acque (WFD, Direttiva 2000/60/CE), e, dall’altro, con i progetti di rimozione delle dighe già attuati. Si vuol dimostrare la necessità che gli interventi non siano disconnessi dalla realtà dei territori e, a tal fine, l’articolo pone al centro delle riflessioni i contratti di fiume.
L’obbligo degli Stati Membri di garantire la connettività fluviale alla luce delle più recenti riforme
carmela leone
2024-01-01
Abstract
L’articolo mira ad analizzare le innovazioni che la Nature Restoration Law vuole apportare sotto il profilo dell’obbligo di rimuovere le barriere fluviali, al fine di raggiungere l’obiettivo che almeno venticinque mila chilometri di fiumi siano entro il 2030 a flusso libero. La Strategia sulla biodiversità e la Nature Restoration Law si pongono in continuità, da un lato, con il quadro più generale delineato dalla Direttiva Quadro sulle Acque (WFD, Direttiva 2000/60/CE), e, dall’altro, con i progetti di rimozione delle dighe già attuati. Si vuol dimostrare la necessità che gli interventi non siano disconnessi dalla realtà dei territori e, a tal fine, l’articolo pone al centro delle riflessioni i contratti di fiume.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.