Il carcinoma basocellulare (CB) è il più frequente tumore maligno della cute e costituisce l’80% dei tumori cuta-nei non melanocitari. Presenta un’incidenza superiore a 2 milioni di nuovi casi ogni anno in tutto il mondo. L’elevata prevalenza dei CB, il rischio di recidive e la spesso non semplice delimitazione visiva, sottolineano l’importanza di studiare nuove alternative diagnostiche e terapeutiche che, attraverso una corretta delimitazione dei margini tumorali della lesione cutanea, possano consentire un’asportazione chirurgica completa. La fotodiagnosi cutanea si basa sulla diversa fluorescenza emessa dalle cellule tumorali, trattate con un farmaco fotosensibilizzante e successivamente illuminate con luce di Wood, rispetto al tessuto sano circostante. È una metodica diagnostica che permette una corretta distinzione tra il tessuto tumorale e il tessuto sano circostante rispetto a quanto non sia possibile con la sola diagnosi clinica e rappresenta pertanto una procedura di riferimento per la determinazione visiva e in vivo dei margini di una lesione tumorale da asportare chirurgicamente e mal definibile nei contorni di superficie. Presentiamo il caso di una paziente con un carcinoma basocellulare recidivante, localizzato in sede nasale con difficile definizione dei margini della lesione, in cui la fotodiagnosi ha permesso di ottenere una più precisa valutazione dell’area tumorale e una conseguente asportazione radicale.
La fotodiagnosi cutanea nella delimitazione in vivo di carcinomi basocellulari problematici dell'estremo cefalico: studio di un caso
Carugno A;
2013-01-01
Abstract
Il carcinoma basocellulare (CB) è il più frequente tumore maligno della cute e costituisce l’80% dei tumori cuta-nei non melanocitari. Presenta un’incidenza superiore a 2 milioni di nuovi casi ogni anno in tutto il mondo. L’elevata prevalenza dei CB, il rischio di recidive e la spesso non semplice delimitazione visiva, sottolineano l’importanza di studiare nuove alternative diagnostiche e terapeutiche che, attraverso una corretta delimitazione dei margini tumorali della lesione cutanea, possano consentire un’asportazione chirurgica completa. La fotodiagnosi cutanea si basa sulla diversa fluorescenza emessa dalle cellule tumorali, trattate con un farmaco fotosensibilizzante e successivamente illuminate con luce di Wood, rispetto al tessuto sano circostante. È una metodica diagnostica che permette una corretta distinzione tra il tessuto tumorale e il tessuto sano circostante rispetto a quanto non sia possibile con la sola diagnosi clinica e rappresenta pertanto una procedura di riferimento per la determinazione visiva e in vivo dei margini di una lesione tumorale da asportare chirurgicamente e mal definibile nei contorni di superficie. Presentiamo il caso di una paziente con un carcinoma basocellulare recidivante, localizzato in sede nasale con difficile definizione dei margini della lesione, in cui la fotodiagnosi ha permesso di ottenere una più precisa valutazione dell’area tumorale e una conseguente asportazione radicale.File | Dimensione | Formato | |
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