Con la sentenza Santander Bank Polska (C-76/22), la Corte di giustizia dell’Unione europea affronta per la terza volta nel giro di pochi anni – dopo Lexitor (C-383/18) e UniCredit Bank Austria (C-555/21) – il tema dell’estinzione anticipata di un contratto di credito ai consumatori. Muovendo dall’ultima pronuncia della Corte, resa in materia di credito immobiliare, il presente articolo evidenzia le persistenti criticità che avvolgono l’interpretazione delle norme riguardanti il rimborso anticipato del debito da parte del consumatore. In particolare, si osserva che solo facendo chiarezza sul ruolo della trasparenza come rimedio per ovviare a un fallimento dell’autonomia privata, è possibile offrire maggiore coerenza agli ambivalenti approdi della Corte di giustizia.
Estinzione anticipata dei contratti di credito ai consumatori: nuovi approdi, vecchi nodi
Giuseppe Versaci
2024-01-01
Abstract
Con la sentenza Santander Bank Polska (C-76/22), la Corte di giustizia dell’Unione europea affronta per la terza volta nel giro di pochi anni – dopo Lexitor (C-383/18) e UniCredit Bank Austria (C-555/21) – il tema dell’estinzione anticipata di un contratto di credito ai consumatori. Muovendo dall’ultima pronuncia della Corte, resa in materia di credito immobiliare, il presente articolo evidenzia le persistenti criticità che avvolgono l’interpretazione delle norme riguardanti il rimborso anticipato del debito da parte del consumatore. In particolare, si osserva che solo facendo chiarezza sul ruolo della trasparenza come rimedio per ovviare a un fallimento dell’autonomia privata, è possibile offrire maggiore coerenza agli ambivalenti approdi della Corte di giustizia.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.